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L'internazionale nera all'assalto della laicità. Appendice (piccola galleria di orrori e paranoia)



di Luigi Corvaglia


MK Ultra (spogliata del cospirazionismo)


Nel novembre del 1953, il dottor Frank Olson, un esperto di guerra batteriologica che lavorava presso la Divisione Operazioni Speciali (SOD) dell'esercito degli Stati Uniti, partecipò insieme a un'altra mezza dozzina di scienziati a un ritiro nel remoto Deep Creek Lodge, nel Maryland occidentale. Il ritiro fu organizzato da Sidney Gottlieb, direttore dell'Office of Technical Service Staff (TSS) della CIA. Agli ospiti lì convenuti fu servito del liquore Cointreau che era stato segretamente addizionato con settanta microgrammi di LSD. Dopo trenta minuti, i partecipanti furono informati dell'LSD e avvisati di iniziare a studiare le loro reazioni. La maggior parte di loro riferì pochi effetti, ma Olson fu vittima di quello che in gergo si chiama un "brutto viaggio". Quando le sue condizioni peggiorarono nei giorni successivi, il vice di Gottlieb, il dott. Robert Lashbrook, lo accompagnò a New York per una consulenza psichiatrica. Fu proprio a New York che il 24 novembre 1953 Olson precipitò dal decimo piano della sua stanza d'albergo. I dirigenti della CIA non facilitarono la famiglia nella ricerca della verità sulle circostanze della morte di Olson. Fu solo dopo decenni, a metà degli anni '70, che prima la commissione Church, poi la commissione Rockfeller, fecero parziale luce sulle attività di un progetto segreto nel quale Olson era coinvolto. Tale progetto si chiamava MK ULTRA e la Commissione Rockfeller realizzò un rapporto completo in proposito.

Il progetto, autorizzato dal direttore della CIA Allen Dulles il 13 Aprile 1953, raggruppava sotto un unico programma i vari progetti sul controllo mentale e l' interrogatorio "avanzato" federali già in corso ("Project Chatter", "Project Bluebird", poi ridefinito come "Project Artichocke", ecc.).

Frank Olson, Sidney Gottlieb e Allen Dulles


Il fatto che nel 1973 l'allora direttore della CIA Richard Helms avesse ordinato la distruzione di tutta la documentazione relativa a MK Ultra non facilitò i lavori delle commissioni ed è responsabile della fioritura di teorie cospirative, spesso inverosimili, sulle sue reali finalità, sui risultati effettivamente conseguiti e sulla loro applicazione pratica. Tutto quanto sappiamo oggi di MK Ultra deriva dalle testimonianze delle persone interrogate dalle commissioni e da pochi documenti sfuggiti alla distruzione e desecretati. Il fine del progetto era di trasformare le conoscenze della psicologia, della psichiatria e della farmacologia in strumenti di intelligence. Il progetto doveva rispondere a domande come "è possibile manipolare la volontà? Come si può indurre qualcuno a dare informazioni? Come si possono cancellare informazioni dalla memoria? Come si può resistere alla tortura?"

Il fatto che il comando del progetto fosse stato affidato ad un chimico, quel Sidney Gottlieb che aveva invitato Olson al resort nel quale gli fu somministrata dell'LSD, rende chiaro perché molta attenzione sia stata rivolta alle droghe. Un'operazione clandestina legata al progetto e nota come Operazione Midnight Climax, prevedeva, per esempio, che delle prostitute somministrassero di nascosto delle sostanze stupefacenti ai loro clienti cosicché degli agenti potessero osservarne attraverso uno specchio unidirezionale gli effetti. I soggetti sperimentali di MK Ultra erano infatti soprattutto persone inconsapevoli.


Psichiatria al servizio della CIA


Visti gli ampi obiettivi di MK Ultra, la CIA non poteva fare affidamento solo sul personale già al suo servizio, come Gottlieb, un chimico il cui laboratorio fino ad allora si era limitato a produrre veleni per uccidere politici stranieri o inchiostri "simpatici". C'era la necessità di una gran mole di scienziati di varie discipline. Così si crearono varie fondazioni, come la Society for the Investigation of Human Ecology ( poi Human Ecology fund), che finanziavano università, ospedali e case farmaceutiche. Ignari della provenienza dei finanziamenti, centinaia di scienziati portavano avanti ricerche di interesse per i servizi segreti. Alcuni scienziati erano però consapevoli del loro ruolo. Fra questi, i più noti furono tre psichiatri esperti di manipolazione: Martin Theodore Orne, Donald Ewen Cameron e Louis Jolyon West. Ciò dimostra che le attenzioni del progetto vertevano anche su tecniche psicologiche di controllo mentale.


L'atmosfera in cui ciò avveniva era quella della paranoia anticomunista. Il giornalista Edward Hunter aveva scritto nel 1950 che in Corea e in Cina i prigionieri di guerra americani erano sottoposti a raffinate tecniche controllo mentale da parte dei comunisti. Egli coniò il termine brainwashing (lavaggio del cervello) traducendo l'espressione cinese hsi-nao, con la quale i maoisti indicavano le tecniche di riforma del pensiero. In realtà, Hunter non era solo un giornalista, ma un esperto di propaganda che aveva lavorato per l'Office of Strategic Services (OSS), antesignano della CIA.

In tale clima, nel 1959, veniva pubblicato il romanzo The Manchurian Candidate, di Richard Condon, che nel 1962 diverrà un film con protagonista Frank Sinatra (in Italia fu intitolato "Va e uccidi"). Vi si narrava di un prigioniero americano in Corea che viene programmato per diventare un "agente dormiente" pronto a risvegliarsi ad uno specifico stimolo e uccidere a comando. Il sogno di ogni agenzia di intelligence. Nonostante sia fiorita una vasta pubblicistica di stampo complottista che ritiene che MK Ultra abbia sul serio realizzato dei "candidati manciuriani" la cui azione i cospirazionisti riescono a "scoprire" ovunque, non esiste alcuna evidenza e neppure alcun indizio in proposito. Ovviamante gli scienziati impiegati nel progetto non miravano a creare agenti dormienti, ma di certo partecipavano ad una competizione con i comunisti dei quali si favoleggiava, grazie ad Hunter, fossero in possesso di raffinate tecniche di manipolazione mentale.


Martin T. Orne, che fu finanziato dal sotto-progetto 84 di MK Ultra, era un ipnotista. Le sue conclusioni pubbliche, però, chiarivano che l'ipnosi non è in grado di far compiere azioni considerate inaccettabili o antisociali. Sembrerebbe, quindi, che la CIA abbia investito male i suoi finanziamenti, visto che cercava proprio di trovare il modo di controllare la mente delle persone. Eppure, quando il sotto-progetto 84 di MK Ultra fu interrotto, Orne potè trattenere i fondi rimanenti, quasi 2/3 dei quali non erano ancora stati utilizzati (Subproject 84 Memorandum 7, datato 28 Marzo 1966).


Donald E. Cameron è invece oggi tristemente noto per i suoi esperimenti non etici su soggetti che non vi avevano dato il proprio consenso e per essere stato lo sviluppatore di tecniche di tortura. Cameron è stato coinvolto nella somministrazione di terapia elettroconvulsiva e di farmaci sperimentali, tra cui veleni come il curaro e allucinogeni come la dietilamide dell'acido lisergico (LSD), a pazienti e prigionieri.

Lo psychic driving da Cameron messo a punto era una procedura in cui i soggetti venivano sottoposti a un messaggio audio ripetuto in loop per alterare il loro comportamento. Venivano anche somministrati farmaci paralizzanti per la muscolatura, come il curaro, per sottomettere i soggetti all'esposizione al messaggio (o ai messaggi) per ore. L'intento era quello di distruggere la personalità del soggetto per poi stabilire una nuova personalità. La sperimentazione era finanziata dal programma Project MK Ultra della CIA in Canada.

Cameron è stato presidente della American Psychiatric Association, della Canadian Psychiatric Association , e addirittura della World Psychiatric Association.

Lo psichiatra di maggior prestigio coinvolto nel progetto era però probabilmente Louis Jolyon West. Il suo lavoro sulle tecniche di "lavaggio del cervello" gli permise di scagionare i militari statunitensi sospettati di tradimento per aver reso false confessioni durante la guerra di Corea. Questo lo portò all'attenzione della CIA.

La Cornell University, dove West completò la sua specializzazione in psichiatria, era un'istituzione finanziata da MK Ultra per il tramite del Human Ecology Fund.

In seguito divenne un subappaltatore per il sotto-progetto 43 MK Ultra mentre era presidente del dipartimento di psichiatria dell'Università dell'Oklahoma. La proposta presentata da West era intitolata "Studi psicofisiologici sull'ipnosi e la suggestionabilità" con un documento di accompagnamento intitolato "Studi sugli stati dissociativi".

Nel 1966 West arrivò a San Francisco per studiare il movimento hippie. Per reclutare soggetti per le sue ricerche sull'LSD, nel giugno 1967 avviò il Progetto Haight-Ashbury (HAP). Situato in Frederick Street, era, secondo le sue stesse parole, un "laboratorio travestito da rifugio per hippie", dove sei ricercatori vestiti da hippie esaminavano il comportamento di veri hippie. Per promuovere l'HAP, prese anche un ufficio presso la Haight-Ashbury Free Medical Clinic (HAFMC), nello stesso periodo in cui era frequentata da Charles Manson e dai suoi seguaci. L'HAP era finanziato dal Foundations Fund for Research in Psychiatry, Inc. che era una copertura della CIA. Prima di HAP, West aveva condotto un progetto simile a Oklahoma City per infiltrarsi nelle bande di adolescenti allo scopo di modificare il comportamento dei loro membri. Denominato "Conversione di massa", questo progetto era stato finanziato dall'ufficio di Sidney Gottlieb.


In definitiva, Orne ne negava ufficialmente la possibilità tramite l'ipnosi, Cameron voleva realizzarla con metodi non etici e West ne denunciava i rischi, ma tutti erano interessati alla manipolazione mentale e alla ristrutturazione della personalità. Benchè, infatti, di MK Ultra ci siano giunte soprattutto informazioni circa l'utilizzo di droghe, l'obiettivo globale aveva connotati più marcatamente psicologici. Tre giorni prima di autorizzare il progetto, il 10 aprile 1953, in un discorso all’università di Princeton, Allen Dulles aveva parlato delle «tecniche per la perversione del cervello» che venivano impiegate al di là della Cortina di ferro e annunciò che «il controllo della mente è il grande campo di battaglia della Guerra fredda, e dobbiamo fare qualsiasi cosa per uscirne vincitori». Richard Helms, che fu anchegli direttore della CIA, disse che l'obiettivo del programma era «screditare individui, ottenere informazioni e impiantare suggestioni e altre forme di controllo mentale».


Operazione Chaos e Operazione Blue Moon


Nel 1972 il responsabile di MK Ultra Sidney Gottlieb riconobbe che quegli esperimenti si erano dimostrati inutili e la progettazione sperimentale era scientificamente debole. Insomma, MK Ultra sarebbe stato un fallimento. L'anno dopo avvenne la distruzione dei documenti. Almeno per ciò che riguarda la sperimentazione delle droghe, però, gli studi dei laboratori diretti da Gottlieb potrebbero essere stati comunque utili alla CIA.

Tra il 1967 ed il 1969, la CIA, diretta all’epoca da James Angleton, elaborò un piano denominato Operazione Chaos. l’operazione aveva come scopo quello di generare una situazione di confusione all’interno della contestazione giovanile (di qualunque genere) mediante agenti infiltrati e provocatori col fine di indurre atti di estrema violenza, incidenti e disordini. Da documentazione proveniente direttamente dal governo degli Stati Uniti emerge che nei famosi scontri avvenuti alla convention hippy di Chicago svoltasi dal 25 al 30 agosto 1968, ben il 17 per cento dei partecipanti apparteneva ad agenzie federali e organismi di intelligence.

A queste operazioni "false flag" si decise di affiancare il piano di inabilitare la contestazione mediante la diffusione dell'uso di sostanze psicotrope. Ed ecco che gli studi di MK Ultra tornarono probabilmente utili. Furono diffuse a tale scopo sostanze come l’LSD e lo STP (un'amfetamina psichedelica, acronimo di "Serenità, Tranquillità e Pace"). Il piano funzionò talmente che i gruppi ritenuti più pericolosi vennero fatti oggetto di una fase avanzata che prevedeva l'immissione massiccia di una nuova droga molto più pesante: l'eroina.

L'enorme diffusione di eroina nei ghetti neri fu tra le principali cause della sconfitta dei movimenti rivoluzionari afroamericani come le Pantere Nere.


Ronald Stark

Nel 1974, l'operazione Chaos chiudeva negli USA e si spostava in Europa. A tal fine, il laboratorio di produzione dell'eroina fu spostato a Bruxelles, sotto copertura di un centro di ricerche biomediche. Nel 1977 la polizia inglese arrestò il chimico Richard Kemp, sequestrando sei milioni di dosi di LSD. Successivamente si accertò che Kemp, a metà degli anni ’70, fabbricava da solo il 50% della produzione mondiale di LSD. Kemp lavorava alle dipendenze di un ambiguo personaggio che è il perno dell'intera operazione: Ronald Stark. Questi, amico personale del guru dell' LSD Timothy Leary, e vicino al mondo hippie, era l'uomo al quale fu affidato l'incarico di realizzare il piano in Italia, paese nel quale era già in corso la cosidetta strategia della tensione. Nel 1975 venne arrestato a Bologna per traffico di stupefacenti. Nel carcere di Pisa si mise in contatto con Renato Curcio e altri appartenenti alle Brigate Rosse, presso i quali millantava rapporti con l'OLP, e inventò perfino un nuovo codice di comunicazione tra i brigatisti. Si mise quindi in contatto con i carabinieri e denunciò tutto quello che aveva scoperto sui brigatisti. Quando la magistratura decise di interrogarlo, si rifiutò facendo intendere di essere un agente segreto americano.

Si deve al giudice Salvini, che indagò sulla stagione delle stragi, la precisa definizione degli accadimenti. Egli presentò nel 1996 un accurato rapporto, intitolato “Annotazione sulle attività di guerra psicologica e non ortodossa, (psychological and low density warfare) compiute in Italia tra il 1969 e il 1974 attraverso l'“AGINTER PRESSE”. L'indagine si giovava anche del contributo di un collaboratore di giustizia, Roberto Cavallaro. Costui era componente dell'organizzazione neofascista Rosa dei Venti, associazione segreta parallela a Gladio, il piano di controinsurrezione anti-comunista inserita nel sistema difensivo NATO. La Rosa dei venti fu definita "Supersid" o "Sid parallelo" (il SID era il Sistema di Informazione della Difesa, cioè l' intelligence militare italiana). Cavallaro parlò di Ordine Nuovo, organizzazione eversiva di estrema destra che era una protesi dei Servizi segreti deviati ed era in stretti contatti con la falsa agenzia di stampa portoghese Aginter Presse (si veda la prima puntata di questo dossier). Nell'udienza del 7 gennaio 2010, davanti alla Corte d’Assise di Brescia, per la prima volta Cavallaro fece il nome di una operazione della CIA denominata Operazione Blue Moon. Con questa operazione, secondo Cavallaro, si voleva promuovere la diffusione della droga per limitare la ribellione dei giovani. La direzione fu affidata proprio a Ronald Stark nel corso di un incontro tenutosi nel 1972 tra componenti dei servizi segreti di vari paesi europei, tenutosi in una località remota fra i monti Vosgi in Alsazia. Si trattava, insomma, di una operazione di guerra ibrida gestita dalla Aginter Presse di Lisbona alla quale i servizi del Patto Atlantico commissionavano il lavoro sporco in funzione anticomunista. Un reportage gionalistico con una accurata ricostruzione storica dell'operazione è stata realizzata nel 2013 dalla trasmissione "Mixer" di Gianni Minoli.


Stark aveva avuto importanti ruoli in vari paesi partecipando probabilmente fin dall’inizio al piano MK Ultra. La CIA, così come l’FBI di Hoover, aveva ben compreso che le droghe potevano essere utilizzate come antidoto alla rivoluzione. L'eroina, che fra il 1975 ed il 1985 dilagò, fiaccò inesorabilmente il movimento contestatario producendo apatia e morte.


Il fiorire delle sette

I risultati probabilmente fallimentari del progetto MK Ultra potrebbero aver comunque permesso di accumulare una certa quantità di conoscenze relativa ai due interessi principali del programma: le sostanze psicotrope e la persuasione coercitiva. L'operazione Blue Moon sembra essere uno degli esiti del primo interesse. Un altro fenomeno sociale, però, andava emergendo negli stessi anni negli USA, quello di cui il citato Louis J. West è stato uno dei primi e massimi esperti, cioè il fenomeno delle "sette" (cults). In effetti, se esisteva un "laboratorio" naturale dove poter studiare l'induzione di una totale sudditanza ai voleri di una leadership, quello erano proprio i culti più o meno spirituali gestiti da guru totalitari e spesso psicopatici. Il movimento hippie, col suo rigetto per la mentalità competitiva occidentale e l'amore per la spiritualità orientale era un terreno particolarmente adatto a far attecchire culti di ogni genere, almeno quanto lo era per la diffusione di sostanze psicotrope "entactogene" (cioè stimolanti l'empatia) come l'LSD.

L'evento che segna un prima ed un dopo nell'interesse del pubblico occidentale nei confronti dei culti alternativi fu l'eccidio di Jonestown, il 18 Novembre 1978. In quella data, 909 residenti della città fondata dal reverendo Jim Jones nella foresta della Guyana si tolsero la vita, quasi tutti avvelenati con il cianuro, a seguito di una decisione discussa in assemblea poco prima. Fu registrato un nastro in cui Jones e altri membri del gruppo si riferirono al gesto come a un "suicidio rivoluzionario". L'ecatombe fu preceduta dall'uccisione di cinque persone sulla pista d'atterragio dell'aeroporto di Georgetown, capitale della Guyana, per mano dei fedeli di Jones. Tra le vittime c'era il membro del Congresso Leo Ryan che era in partenza dopo la missione a Jonestown che aveva deciso dopo aver raccolto le denunce di alcuni parenti dei seguaci del culto.


Il massacro di Jonestown


E' ovviamante l'esito di un fanatismo religioso estremo e di una pervasiva manipolazione mentale. Del fanatismo e della manipolazione Jonestown è addirittura esempio paradigmatico. Ciò non toglie che possa esservi stato anche altro, o meglio, che questo fanatismo possa essere stato osservato, perfino facilitato, fino alle estreme conseguenze, per farne oggetto di studio.

Nel 1980 Joseph Holsinger, uno stretto collaboratore di Leo Ryan, testimoniò davanti alla sottocommissione Affari Esteri della Camera dei Deputati, affermando di ritenere che gli agenti della CIA che lavoravano presso l'ambasciata statunitense a Georgetown avessero utilizzato Jim Jones e il suo insediamento come un esperimento di modificazione comportamentale. Holsinger ha affermato di essere in possesso di informazioni provenienti da una fonte ineccepibile secondo cui un agente della CIA era presente durante l'assassinio del deputato Ryan. Ha affermato che tale agente era probabilmente il vice capo delle missioni in Guyana Richard Dwyer. Anche l'avvocato difensore di Larry Layton ha sottolineato questo fatto, ma non gli è stato permesso di interrogare Richard Dwyer in tribunale sul suo periodo in Sud America o sul suo lavoro per la CIA.

Nella sua dichiarazione, Holsinger ha affermato che il governo degli Stati Uniti ha avviato un elaborato insabbiamento per nascondere la verità su Jonestown. Un professore di Berkeley, coinvolto in progetti di controllo mentale, aveva inviato a Joseph Holsinger un documento chiamato "Colonia Penale". Questo documento avrebbe dimostrato che la CIA aveva mentito al Congresso sulla fine degli studi sul controllo mentale e che in realtà stava trasferendo risorse e progetti, da istituzioni e prigioni a gruppi religiosi. Joseph Holsinger ipotizzò che la nuova attenzione dell'MK Ultra fosse rivolta ai culti e che la CIA avesse utilizzato il movimento di Jones, il Peoples Temple, a scopo sperimentale .

Holsinger, che aveva fatto pressione affinché il Congresso conducesse un’indagine sul coinvolgimento della CIA nella comunità, credeva che la visita di Ryan potesse aver infranto il velo di segretezza sulle attività clandestine dell'agenzia in Guyana. Questo potrebbe aver indotto le autorità statunitensi, oppure la CIA, a decidere di spazzare via l’intera comunità piuttosto che mettere a rischio la natura confidenziale dell’operazione. Poichè non ne abbiamo alcuna prova, però, il "rasoio di Occam" ci suggerisce che la cosa più probabile non sia affatto questa. Che però il People's Temple fosse oggetto delle attenzioni dei ricercatori della CIA, se non probabile, è quantomeno plausibile, visti i presupposti teorici e l'inquadramento storico.

Il 27 settembre 1981, il giornalista Jack Anderson pubblicò sul quotidiano statunitense "The Free Lance-Star" un articolo nel quale sosteneva il coinvolgimento della CIA nell'eccidio. Secondo Anderson, sia Jim Jones che Richard Dwyer avrebbero avuto legami con la CIA.


Leo Ryan e Joseph Holsinger


Tutto ciò assume i connotati di una teoria del complotto e, in assenza di evidenze realmente cogenti, forse andrebbe liquidata come tale. La voce secondo cui Richard Dwyer fosse della CIA è comunque fondata su una gran mole di indizi, ma senza concrete prove. Va però detto che Julius Mader, un autore con rapporti con la STASI, la polizia segreta della Germania Est, cita Dwyer come agente americano nel suo libro "Who's Who in the CIA". D'altro canto, Leo Ryan era di sicuro inviso alla CIA, perchè fu coautore dell'emendamento Hughes-Ryan, approvato nel 1974, che imponeva al Presidente degli Stati Uniti di riferire al Congresso sulle attività segrete dell' Agenzia, ma non c'è alcuna prova che sia stato ucciso per aver messo il naso nella vicenda Jonestown.

Attenendoci solo ai dati oggettivabili, possiamo segnalare solo alcuni fatti:


- I figli di Leo Ryan fecero causa alla CIA, sostenendo che questa sapeva in anticipo che Jonestown aveva ricevuto spedizioni di droga e armi e che lì la violenza era un problema costante. Questi sono tutti fattori che avrebbero potuto indurre Ryan a riconsiderare la sua visita, se lo avesse saputo. La famiglia Ryan sosteneva che il Dipartimento di Stato americano fosse a conoscenza di queste cose, così come lo sapeva l’ambasciata americana in Guyana. La causa della famiglia Ryan fu archiviata per ragioni ancora oggi sconosciute.


- Jones era in stretti rapporti, fin dall'adolescenza, con Dan Mitrione. Italiano, emigrato a 15 anni con la famiglia nell'Indiana, Dan Mitrione, fu un agente dell’FBI, incorporato nell’Office of Public Safety (OPS), fondato nel 1957 nell’ambito dell’Agency for International Development (AID), collegata a sua volta alla Central Intelligence Agency (CIA), e specializzato in metodi di controinsurrezione. Egli fu un personaggio cardine della cosiddetta Operazione Condor. Questa è stata una campagna di repressione politica e terrorismo di Stato sostenuta dagli Stati Uniti, che ha coinvolto operazioni di intelligence, colpi di stato sostenuti dalla CIA e assassinii di leader socialisti e di sinistra in Sud America dal 1968 al 1989. Mitrione fu prima in Brasile, poi, a partire dal 1969, in Uruguay, dove insegnò tecniche di tortura alla polizia nella cantina della sua casa di Montevideo. Le lezioni includevano l'uso di scosse elettriche somministrate alla bocca e ai genitali delle vittime. Il suo credo era "Il dolore preciso, nel posto preciso, nella quantità precisa, per ottenere l'effetto desiderato". La crudeltà di Mitrione è leggendaria. Ordinava il rapimento di persone senza fissa dimora, in modo da poterle usare come "cavie" nelle sue lezioni di tortura. Le teneva in vita il più possibile e quando morivano i corpi mutilati venivano gettati per strada.


Mitrione fu rapito il 31 luglio 1970 dai Tupamaros che chiedevano il rilascio di 150 prigionieri politici. Il governo uruguaiano, con l'appoggio degli Stati Uniti, rifiutò e Mitrione fu poi trovato morto in un'auto, colpito da due colpi di pistola alla testa.

Sulla figura di Dan Mitrione, il regista Casta-Gravas ha girato il film "L'Amerikano".


Dopo la comune adolescenza a Richmond, Jones e Mitrione si sono spesso ritrovati nello stesso momento nello stesso luogo, ad esempio in Sudamerica. Su questo aspetto ed altri legati ai contatti fra Jones e Mitrione si rimanda al sito "Alternative Considerations of Jonestown and Peoples Temple”, che non è gestito da una conventicola di complottisti, ma è una Multimedia Educational Resource sponsorizzata dalla San Diego University .


Jim Jones e Dan Mitrione


Questa incursione in un mondo oscuro e dai confini indefiniti non ci fornisce dati certi sugli studi portati avanti nei laboratori connessi allo Human Ecology Fund. L'unica cosa che sappiamo è che ci furono e che un report del Congresso lo conferma. Non è una ipotesi, ma storia, anche la sequenza di operazioni caratterizzate da cinismo assoluto, quali l'operazione Condor e l'operazione Blue Moon, così come anche gli esperimenti di Cameron. Quella che i culti spirituali siano stati un ambito ecologico di grande interesse per il progetto di manipolazione mentale è quindi più che una intuizione. Del resto, studi successivi e non coperti da segreto hanno dimostrato che esiste la possibilità di influenzare la mente ed il comportamento (si vedano Zimbardo, Kahneman e Tversky, Cialdini, Petty e Cacioppo, Greenwald, fra gli altri). Altrettanto certo è che uno degli psichiatri che ha lavorato in MK Ultra, Louis Jolyon West, è considerato uno dei pionieri degli studi sulla persuasione e la manipolazione mentale. Eppure il CESNUR si impegna a dimostrare che la manipolazione mentale è un mito. Lo fa con la stessa costanza con cui la sua rivista, Bitter Winter (si veda la sesta puntata), diffonde le notizie del prelievo d'organi che il Partito Comunista Cinese espianta dai membri della Chiesa del Dio Onnipotente e del Falun Gong. La propaganda "goeblessiana" operata dagli autori che difendono i culti sulla base della libera scelta, visto che la manipolazione non esisterebbe, è smontabile da qualunque studente di psicologia al primo anno. Tale propaganda costruisce una narrativa che persegue chiaramente l' obiettivo di influenzare l'opinione pubblica, distogliendone l'attenzione dal rischio manipolatorio ("la manipolazione è un mito") - cioè esattamante da quanto essa subisce quando diventa vittima di questa narrativa - lasciando quindi campo libero alle pratiche di studio e sperimentazione da parte di agenzie informative; soprattutto, però, ciò porta ad un atteggiamento benevolo nei confronti dei "nuovi movimenti religiosi" o i movimenti spirituali di frangia di cui molto spesso gli stessi apologeti fanno parte. E' l'esempio di TFP.

Questa pratica di negazione della manipolazione permette di implementare la politica estera statunitense così come previsto dal International Religious Freedom Act del 1998. Su tale fine convergono vari interessi. Neocons e tradizionalisti in tal modo perseguono la lotta contro il secolarismo e la modernità; le agenzie di intelligence ottengono di (creare e) disporre di gruppi spirituali utili per operazioni di infiltrazione , spionaggio e polarizzazione sociale.



FINE


(O continua?)

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