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Doppia verità e nobile menzogna. Le radici politiche del CESNUR


Platone va a Washington

di Luigi Corvaglia


Ovunque ci sia un gruppo spirituale che debba difendersi alle accuse di abusi o crimini di qualsiasi tipo, il CESNUR c'è. Ad esempio, il noto centro studi è attualmente molto presente sui media giapponesi, dove il suo fondatore Massimo Introvigne sta difendendo ad oltranza la Chiesa dell'Unificazione del Reverendo Moon dalle accuse di essere in qualche modo collegata all'assassinio del Primo Ministro Shinzo Abe. Tuttavia, la credibilità del CESNUR è messa in discussione, tra le altre cose, anche a causa della filiazione di questa ricca associazione no-profit da Alleanza Cattolica, il gruppo cattolico tradizionalista di cui Introvigne stesso è stato leader, e i presunti legami con l'organizzazione controrivoluzionaria Tradizione, Famiglia e Proprietà del brasiliano Plinio Correa de Oliveira. L'excursus che segue cercherà di far luce su questo aspetto e sul paradosso che ne deriva, ovvero che un'associazione nata in ambienti cattolici conservatori difenda culti lontani dal cattolicesimo.

a) Ousset e La Cité catholique

Nel 2011, Introvigne scrive in un articolo su "Cristianità", la rivista di Alleanza Cattolica, per celebrare il 50° anniversario dell'opera principale di Jean Ousset, "Pour qu'Il règne":

[...] Giovanni Cantoni, conosce e stima Ousset e Pour qu’Il règne, ma — dovendo scegliere un manuale di riferimento per la sua associazione — decide di privilegiare Rivoluzione e Contro-Rivoluzione di Corrêa de Oliveira. Quest’ultimo è breve e compendia la dottrina contro-rivoluzionaria in forma di tesi. La lussureggiante ricchezza di Pour qu’Il règne non solo lo rende uno strumento meno maneggevole, ma — accompagnando ogni tesi con molteplici riferimenti storici — corre il rischio di rimanere legata a una certa fase di sviluppo della storiografia, sotto questo profilo fatalmente invecchiando.

In pratica, secondo lo stesso Introvigne, l'opera di de Oliveira serviva come "manuale" per i seguaci dell'AC.

Poco dopo, però, aggiunge:

Il nome di Ousset rimane così poco noto in Italia, anche se negli anni 1970 entra in contatto con lui un certo numero d’italiani aderenti ad Alleanza Cattolica. In quel decennio i congressi di Losanna, di cui Ousset è a lungo il principale animatore, costituiscono per i soci di Alleanza Cattolica un appuntamento importante.

In una comunicazione personale Introvigne mi ha confermato che l'insegnamento di Ousset è stato per l'AC altrettanto importante di quello di de Oliveira. Sarà quindi interessante esplorare quest'altro affluente del fiume CESNUR.

Jean Ousset era un membro di Action française. Si tratta di un movimento nazionalista e monarchico di estrema destra che sostiene la Casa d'Orléans. Durante l'occupazione tedesca della Francia, Ousset aderì pienamente al regime di Vichy del maresciallo Philippe Pétain - in seguito disse di non avere nulla di cui scusarsi. Si trattava di uno Stato satellite del Terzo Reich.


Il 29 luglio 1946, Jean Ousset fondò il Centro di Studi e Sintesi Critica con Denis Demarque e Jean Masson, e in seguito divenne il leader de La Cité catholique, un'associazione cattolica controrivoluzionaria il cui obiettivo non era la politica attiva ma la pre-politica.

La loro organizzazione si basava sull'infiltrazione delle élite, le uniche in grado di guidare la riconquista di una società in difficoltà. I suoi membri formavano "cellule" autonome: piccoli gruppi che si riunivano per studiare l'opera del Maestro e diffondere le sue idee nei rispettivi ambienti (soldati, studenti, dirigenti, ecc.).

La Cité catholique era costituita da un piccolo ma motivatissimo nucleo di militanti radicati nelle Grandes écoles, che costituivano ancora la classe dirigente, e nelle forze armate, soprattutto nella cavalleria e nella marina, i settori tradizionalmente "legittimisti". L'approccio della cité catholique forniva il quadro di riferimento per la nuova dottrina, poiché il gruppo di estrema destra identificava nella "sovversione" la radice di tutti i mali e il nemico della civiltà. La sovversione (dell'ordine cristiano, della legge naturale e del disegno del Creatore) aveva le sue origini nella Rivoluzione francese. Non a caso la rivista dell'organizzazione, "Verbe", si descriveva come un organo di formazione civica per la controrivoluzione.


Le elaborazioni della Cité catholique ispirarono un'associazione nata pochi mesi prima a Madrid sotto la protezione del governo fascista di Franco, l'OAS (Organisation armée secrète). L'OAS era un'organizzazione paramilitare clandestina francese attiva durante la guerra d'Algeria e aveva come slogan "Algeria francese o morte". Ha causato circa 1.500 morti in quindici mesi attraverso attacchi terroristici di inaudita feroce. Dopo che fu reso noto l'accordo di Evian tra il governo francese e il Fronte di Liberazione Algerino, l'OSA decise di tentare un assassinio di De Gaulle, considerato un traditore. Quest'ultimo colpo di coda fallì e l'organizzazione si disperse.

La vicinanza del tradizionalismo cattolico agli omicidi e agli attentati terroristici può sembrare strana, ma qui sta l'aspetto più interessante. Negli ambienti cattolici legati alle gerarchie militari, ad esempio, la pratica della tortura in Algeria era considerata degna di assoluzione sulla base del pensiero di Aristotele, Tommaso d'Aquino e Agostino d'Ippona. Louis Delarue, cappellano di un'unità dispiegata in Algeria, diceva che bisognava scegliere tra due mali, e far soffrire temporaneamente un bandito che meritava la pena di morte era il minore.

Probabilmente la migliore giustificazione è fornita dalla dottrina del doppio effetto di San Tommaso d'Aquino: "Il male prodotto da un'azione diretta al bene non invalida la moralità dell'azione stessa".

Abbiamo quindi a che fare con i seguenti elementi chiave: elitarismo, pre-politica (opera di influenza culturale sull'élite), controrivoluzione e giustificazione di azioni riprovevoli attraverso elucubrazioni filosofiche (soprattutto San Tommaso). Torneremo su questi elementi.


I principali rappresentanti dell'OSA, compresi i vari membri della Citè catholique che ne facevano parte, troveranno ospitalità e spazio per le loro teorie tra i regimi golpisti dell'America Latina.

b) Plinio Correa de Oliveira e tradizione, famiglia e proprietà

È proprio in America Latina che troviamo l'altro riferimento di Alleanza Cattolica: Plinio Correa de Oliveira e la sua Tradizione, Famiglia e Proprietà . È noto che la TFP conduce la stessa lotta contro la modernità, che de Oliveira definisce non "sovversione" ma "rivoluzione".


De Oliveira sostiene che il cristianesimo ha subito un drammatico declino spirituale a partire dal XV secolo (la "rivoluzione"), a causa della diffusione dell'egualitarismo sociale e del liberalismo morale, che hanno posto fine alla rettitudine che aveva caratterizzato la società medievale. È necessaria la completa restaurazione della civiltà cristiana attraverso la reintroduzione delle gerarchie sociali e dei titoli aristocratici e la dissoluzione dei partiti socialisti. De Oliveira era il venerato portatore di un programma per la "restaurazione dell'ordine", che veniva descritto come un ritorno ad una


civiltà cristiana, austera e gerarchica, fondamentalmente sacra, antiegalitaria e antiliberale.

Le azioni di Tradizione, Famiglia e Proprietà, l'organizzazione fondata da de Oliveira, sono essenzialmente politiche: in Brasile, ad esempio, l'organizzazione è stata molto attiva nella riforma agraria degli anni 2000. Si è schierata con i grandi proprietari terrieri, i fazendeiros, contro il movimento dei sem terra (senza terra); questo impegno è stato accompagnato dalla battaglia contro il controllo delle armi.


Secondo lo storico Orlando Fedeli, che ne è stato membro per trent'anni, Tradizione, Famiglia e Proprietà sarebbe un culto millenaristico e gnostico. Infatti, avrebbe una dottrina esterna e un insegnamento segreto riservato ai livelli più alti della conoscenza.

Gli insegnamenti "esoterici" di De Oliveira, che si possono leggere anche nella rivista "Dr Plinio" diretta da monsignor João Scognamiglio Clá Dias, si concentravano sulla "superiorità metafisica" della nobiltà, soprattutto quella terriera sudamericana. Si può notare come questo ricalchi fedelmente sia la gerarchia platonica sia l'idea gnostica di salvezza riservata ai soli "spirituali" (e di condanna in parte per gli "psichici" e interamente per gli "ilici"). L'antiegalitarismo della TFP genera negli attivisti il disprezzo di classe, un gusto per il lusso e l'ozio.

Nel rapporto Joyeux sulla scuola TFP di Saint Benoit, leggiamo che la durezza di cuore e l'odio palese per la gente comune caratterizzano il comportamento quotidiano della maggior parte degli attivisti TFP. Tutto ciò che è lusso, sfarzo e ozio è visto come controrivoluzionario e scatena un senso di orgoglio che deriva dal sentirsi appartenenti a un'élite destinata. Infatti, poiché la mentalità rivoluzionaria è caratterizzata da una virulenta esaltazione del pauperismo, la TFP agisce affermando sistematicamente il contrario.

Per capire l'elitarismo di De Oliveira, basti sapere che non ha mai sostenuto l'"integrismo", la versione brasiliana del fascismo, perché lo considerava troppo "interclassista" e "socialista" e poco aperto alle esigenze della superiorità metafisica dell'aristocrazia terriera.

Il risultato di questo pensiero è autoritario-conservatore in politica, liberista in economia e gnostico-millenarista nell'ambito spirituale.

c) Alleanza Cattolica, spina dorsale della reazione cattolica

Su queste basi concettuali, Giovanni Cantoni fondò Alleanza Cattolica. Questi era figlio di un reduce della Repubblica Sociale Italiana, un regime collaborazionista della Germania nazista esistito nell'Italia settentrionale tra il settembre 1943 e l'aprile 1945. Il regime, voluto da Adolf Hitler e guidato da Benito Mussolini, aveva il compito di governare parte dei territori italiani ancora controllati militarmente dai tedeschi dopo l'armistizio e la resa incondizionata dell'Italia agli Alleati.


Giovanni Cantoni ereditò dal padre il rifiuto del mito della "Resistenza" e trovò i suoi modelli culturali nella filosofia idealistica di Giovanni Gentile, nella mistica neopagana di Julius Evola e nell'esoterismo di Renè Guenon. Secondo lo studioso Franco Ferraresi, il pensiero di Evola può essere considerato uno dei più sistematici "sistemi antiegalitari, antiliberali, antidemocratici e antipopolari del XX secolo". Cantoni fu anche molto critico nei confronti del "Risorgimento" italiano, visto come la versione italiana della Rivoluzione francese.


Come scrive l'insider Roberto De Mattei, "Alleanza Cattolica è stata la spina dorsale della reazione cattolica in Italia nel decennio 1970-1980". Non dobbiamo lasciarci ingannare dall'affermazione che l'AC fa descrivendosi come un'organizzazione che mira a diffondere la "dottrina sociale della Chiesa". L'impressione superficiale del lettore è che la promozione della dottrina sociale abbia a che fare con la soluzione di problemi sociali come la disuguaglianza economica, lo sfruttamento e così via. No. Quando l'AC parla di "dottrina sociale", si riferisce in realtà alla dottrina politica. In altre parole, per dottrina sociale si intendono le indicazioni che i credenti devono seguire nella sfera pubblica in accordo coi principi della "morale naturale" .

L'associazione comprende quindi membri della destra reazionaria. Oltre a promuovere i principi cattolici e a lottare contro l'aborto, il divorzio e la normalizzazione dell'omosessualità, Alleanza Cattolica si è dedicata alla diffusione di interpretazioni revisioniste della storia del Risorgimento italiano e all'apologia delle varie "insurrezioni", cioè delle rivolte popolari cattoliche contro le rivoluzioni liberali e democratiche (Vandea in Francia, Sanfedisti in Italia, Cristeros in Messico, ecc.)

È interessante dare un rapido sguardo ad altri eminenti esponenti dell'AC:

Agostino Sanfratello coadiuvò Cantoni nei primi giorni. In seguito fondò un altro gruppo cattolico tradizionalista, la "Fondazione Lepanto", e fu uno dei principali attivisti della "Fraternità San Pio X", un gruppo "sedevacantista" fondato dal vescovo francese scomunicato Lefevbre. Sanfratello è stato il mentore di Roberto Fiore, uno dei fondatori di Terza Posizione, un movimento di estrema destra. Fiore è stato condannato dalla magistratura italiana nel 1985 per il reato di associazione sovversiva e banda armata. Durante gli anni di latitanza, Fiore è stato protetto dall'MI6 come "agente dei servizi segreti britannici". La Commissione europea d'inchiesta sul razzismo e la xenofobia del 1991 ha confermato la sua associazione con l'MI6 fin dai primi anni Ottanta. Fiore è anche il fondatore, insieme a Sanfratello, del movimento politico "Forza Nuova", nelle cui liste lo stesso Sanfratello si è candidato nel 2003.


Il gruppo originario che fondò Alleanza Cattolica comprendeva lo storico Roberto De Mattei. Egli si è descritto come "principalmente un discepolo del professor Plinio de Oliveira". È noto per aver rifiutato con veemenza la teoria dell'evoluzione. Ha affermato che "l'esistenza personale di Adamo ed Eva fa parte del magistero della Chiesa". Questo, secondo de Mattei, sarebbe "una delle tante ragioni per cui un cattolico non può accettare le teorie di Darwin". È poi noto per aver affermato che i disastri naturali sono una punizione divina. Inoltre, ha affermato che il "contagio dell'omosessualità" è stato responsabile della caduta dell'Impero romano. Nel febbraio 2014, il programma radiofonico mensile di Mattei, Radici Cristiane, è stato cancellato dal direttore di "Radio Maria" a causa della "posizione sempre più critica di Mattei nei confronti del pontificato di Papa Francesco". È stato, incredibilmente, vicepresidente del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e, meno stranamente, presidente della Fondazione Lepanto, fondata da Sanfratello. Tra le varie opere di de Mattei c'è una biografia di Plinio Corrêa de Oliveira.


Tra gli altri membri di spicco vi è Piero Vassallo, autore di un saggio in difesa dei nazisti sotto processo a Norimberga. Nel 1975, Vassallo divenne anche segretario dell'Associazione Internazionale "Filippo II". Vassallo, morto nel 2022, è stato membro del partito Forza Nuova, di cui è stato anche presidente nazionale.

Gli avvocati sono ben rappresentati all'interno dell'AC. Tra questi Benedetto Tusa e Mauro Ronco. Il primo è stato responsabile di alcuni efferati episodi di "squadrismo" a Milano, l'altro è stato membro di "Europa 70", un gruppo di giovani vicini al movimento noto come "maggioranza silenziosa". In seguito, li ritroviamo entrambi in aula al processo per la strage fascista di Piazza Fontana a Milano. Uno difendeva Giancarlo Rognoni, leader del gruppo terroristico Ordine Nuovo a Milano negli anni Sessanta, accusato di aver aiutato Delfo Zorzì a introdurre di nascosto la valigia contenente l'esplosivo nella banca dove avvenne la strage; l'altro difendeva Carlo Maria Maggi, uno dei principali esponenti di Ordine Nuovo nel Nord Italia, considerato il "teorico delle stragi".


Tuttavia, l'avvocato più famoso dell'AC è Massimo Introvigne. Entrato in Alleanza Cattolica nel 1972, è diventato ben presto il membro più attivo dell'associazione, uno dei principali firmatari della rivista "Cristianità", organo ufficiale dell'AC, e nel 2008 è addirittura succeduto al fondatore Cantoni, colpito da un ictus, nella veste ufficiale di "Reggente Vicario", ma di fatto alla guida dell'organizzazione (Cantoni ha mantenuto il titolo di Reggente solo a titolo onorifico). Introvigne continuò la tradizione dell'apologetica insurrezionale fondando a Torino il Centro Studi Contro-Rivoluzionari (CESCOR). Il suo sito web è ricco di testi di Plinio de Oliveira. Nel 1988, solo tre anni dopo che la TFP era stata dichiarata dai vescovi brasiliani non in armonia con la Chiesa cattolica e l'associazione aveva pubblicato un pamphlet contro il mito del lavaggio del cervello, denunciando la cospirazione di comunisti e psichiatri contro la religione, Massimo Introvigne, un avvocato che fino ad allora non si era mai occupato di "culti", fondò il Centro Studi Nuove Religioni (CESNUR).


d) CESNUR, la controrivoluzione con la maschera

Si tratta di un noto centro di ricerca sui "nuovi movimenti religiosi" che si dichiara "indipendente da qualsiasi organizzazione religiosa o confessionale". Sebbene Introvigne abbia spesso risposto alle critiche sulla dubbia neutralità di un centro di studi sulle religioni i cui principali rappresentanti sono membri di Alleanza Cattolica (ad esempio Pierluigi Zoccatelli, Marco Respinti e Andrea Menegotto) affermando che il CESNUR non ha nulla a che fare con AC e lavora in modo avalutativo e scientifico, è stato lo stesso Introvigne a dichiarare nel 1993:


Così, gli attivisti di Alleanza Cattolica, insieme ad altri, hanno fondato e gestiscono il CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni [... ...] nell'ambito di una risposta apologetica che non manca di tornare al quadro più ampio della drammatica lotta tra evangelizzazione e antievangelizzazione, e quindi, nel linguaggio della scuola controrivoluzionaria cattolica a cui Alleanza Cattolica si ispira, tra rivoluzione e controrivoluzione, quadro la cui rappresentazione tematica costituisce uno degli obiettivi principali dell'associazione.

In "La questione della nuova religiosità", di Massimo Introvigne, pubblicato da Cristianità, 1993 (ISBN 88-85236-14-6).


"la scuola controrivoluzionaria cattolica a cui Alleanza Cattolica si ispira" e che costituisce l'ossatura dell'attività del CESNUR è quella di Ousset e de Oliveira.


I leaders della Nuova Destra americana Paul Weyrich (sinistra) e Morton Blackwell (centro) insieme al presidente della T.F.P. statunitense John Spann

Sappiamo che a un certo punto è stato utile per la TFP lavorare con rappresentanti e associazioni del conservatorismo americano come Paul Weyrich e il Council for National Policy (CNP). Si tratta di un'organizzazione segreta, descritta dal New York Times come "un club poco conosciuto di alcune centinaia di conservatori più influenti del Paese", che si riunisce tre volte l'anno a porte chiuse in luoghi non rivelati per una conferenza riservata.

Weyrich e altri membri del CNP hanno collaborato attivamente con la Tradizione, Famiglia e Proprietà (TFP). Si veda, ad esempio, qui. Sulla copertina dell'edizione americana del libro di de Oliveira del 1993 "Nobility and Analogous Traditional Elites in the Allocations of Pius XII" compaiono le recensioni più che positive di due membri del Council for National Policy. Una è dello stesso Weyrich, l'altra di Morton C. Blackwell.




Nel periodo in cui la Conferenza episcopale brasiliana accusava la TFP di non essere in comunione con la Chiesa di Roma, de Oliveira e i suoi seguaci acquisivano una visione che vedeva l'America cristiana come l'unica forza controrivoluzionaria in grado di rispondere al secolarismo europeo, frutto della Rivoluzione francese, e alla "marxistizzazione" della Chiesa latina, che si era spinta fino alla critica della tradizione.


Anche le sue consorelle europee, come Alleanza Cattolica, hanno preso la stessa posizione, unendo i loro sforzi nella lotta contro il secolarismo al mondo del neoconservatorismo americano e abbracciando la difesa della libertà religiosa. È singolare che ancora oggi Massimo Introvigne descriva la laicità francese come una conseguenza del terrore giacobino (rivoluzione, sovversione) di cui FECRIS e MIVILUDES sarebbero gli eredi. Scrive in un articolo del 9 maggio 2023:


Dopo 240 anni, la mentalità antireligiosa di una certa Francia non è ancora del tutto scomparsa.
Certamente, la stragrande maggioranza dei cittadini francesi ha abbandonato da generazioni la forma mentis che animava il regime del terrore giacobino e ha moderato il proprio atteggiamento nei confronti delle religioni. A quanto pare, però, residui di quella mentalità si annidano ancora in alcuni settori della società francese.
Questo sembra essere il caso della MIVILUDES (Mission Interministerielle de Vigilance et de lutte contre les dérives sectarie) [...]

Emanuele del Medico scrive in relazione ad Alleanza Cattolica:


Gli obiettivi che questo «apostolato controrivoluzionario» si prefigge riguardano soprattutto la lotta contro il laicismo, la riscrittura della memoria storica, il controllo della produzione ideologica della destra italiana attraverso la creazione di una ristretta élite intellettuale che dia successivamente vita alla futura classe dirigente. L’«instaurazione della regalità di Cristo anche sulle società umane» si esprimerebbe nel ripristino delle gerarchie tradizionali, nel contesto di una società d’ordine, dove la religione ritornerebbe ad assumere un ruolo preponderante di controllo sociale e legittimazione del potere politico ed economico [...] Il progetto sotteso non consiste tanto nel tener alta la bandiera del tradizionalismo cattolico, bensì nella fondazione di una destra neoliberista iperconservatrice sul modello di quella statunitense. Per favorire la sua politica di entrismo, oltre alla rivista «Cristianità» e alle omonime edizioni, il gruppo si servirebbe di alcune organizzazioni apparentemente slegate ma gestite da suoi uomini. Ne è un esempio il Cesnur (Centro studi sulle nuove religioni) diretto da Massimo Introvigne, uno dei cinque «consultori» del sinodo di Alleanza cattolica.

Neretto mio. In definitiva, AC e CESNUR perseguono il progetto neoconservatore affrontandolo da una visione elitaria e perseguendo una politica di influenza culturale piuttosto che di azione politica diretta. Quindi, influenza politica (pre-politica), elitarismo e controrivoluzione. Sempre la stessa ricetta!

e) I neocon e la dottrina della doppia verità


È quindi interessante dare uno sguardo alle radici dell'idea che Introvigne e i suoi hanno abbracciato con tanta passione, ovvero il movimento neoconservatore americano. Leo Strauss ne è ritenuto, a torto o a ragione, l'ispiratore. Questi era convinto che tutti i grandi autori scrivessero in forma camuffata per il volgo, una forma "essoterica", e fosse necessario trovare gli indizi della verità "esoterica" fra le righe. Questa verità, riservata a coloro che possono sopportarla, come gli allievi scelti dal maestro (da lui ribattezzati "opliti"), consisteva nella consapevolezza nichilistica che l'unica verità è il nulla e che tutti i principi morali sono vacui e insensati. Il messaggio "essoterico", esterno, invece, consisteva proprio in questi "valori morali naturali". L'autentico filosofo deve disprezzare le credenze del volgo, ma in pubblico, deve fingere di credere ai miti e alla illusioni orditi ad uso delle moltitudini, dissimulare tale disprezzo e, anzi, farsi vocale fautore dei valori morali atti a gestire le masse: religione, democrazia, giustizia.


Ancora una volta lezioni riservate agli eletti, elitarismo, controrivoluzione. Abbiamo lasciato il campo dell'influenza politica per la politica effettiva.


Strauss, facendo propria una prospettiva antiegualitaria e aristocratica simile a quella di de Oliveira, entra in polemica con la modernità e le concezioni di tipo democratico recuperando esplicitamente la “nobile menzogna” platonica e affermando l’esigenza dell’uso delle religione quale strumento retorico di manipolazione e dominio sulla massa.

È la dottrina della "doppia verità", la cui prima legittimazione è di un pensatore molto caro a certo elitismo, Platone. Nella sua "città ideale", l'aristocrazia dello spirito e del pensiero è legittimata a usare l'inganno per scopi morali, educativi e politici. Nel III libro de "La Repubblica" egli scrive:


[...] Dio, quando vi ha formato, ha mescolato l'oro nella generazione di coloro che tra voi sono in grado di esercitare il potere, in modo che siano i più preziosi; in quella delle guardie, l'argento; il ferro e il bronzo in quella dei contadini e degli artigiani.[...] la città perirà quando sarà protetta da un difensore di ferro o di bronzo.

I membri della TFP si sentono d'oro, probabilmente anche quelli dell'AC. Così, nell'evidenziare la doppiezza del CESNUR, il suo essere un front office di un'organizzazione cattolica tradizionalista e, allo stesso tempo, un centro che produce azioni a favore dei culti più lontani dal cattolicesimo, non stiamo parlando solo della banale menzogna del mercenario assoldato dai culti, ma anche di quella degli eletti legittimati alla nobile menzogna e alla doppia verità.

Non sorprende che si trovi moralmente praticabile il ricorso "ad usum populi" alla nobile menzogna di professare i valori della società democratica e liberale che interiormente si disprezzano. Che questi valori essi li disprezzino è evidente dalla più volte richiamata genealogia del CESNUR. Che quello di porsi come difensori della libertà religiosa sia una impostura legittimata lo si capisce ragionando sul platonismo intrinseco a detta genealogia.


L'esperto di guerra non convenzionale Jeffrey M. Bale, del Middlebury Institute of International Studies, mette in evidenza la doppiezza del CESNUR definendolo il caso più importante di organizzazione che esteriormente promuove agende politiche e religiose in nome delle libertà religiose e democratiche ma che in realtà , "mirano in realtà a difendere gruppi estremisti, totalitari ed anti-democratici dalle indagini, dalle critiche e da eventuali repressioni statali e, più in generale, a resistere o addirittura ricacciare indietro l'umanesimo laico, il liberalismo ed il modernismo in Occidente".





Per gli italiani, un esempio eccellente di questa doppia verità si può vedere lungo la linea AC-CESNUR: Nel 1994, il fondatore di Alleanza Cattolica, Cantoni, scrisse un appello intitolato "Fermiamo il Partito Radicale di massa". Si riferiva a un noto movimento politico italiano, il Partito Radicale fondato da Marco Pannella. Questo partito si caratterizzava per la promozione di un forte liberalismo sia in campo economico che in quello dei diritti civili (divorzio, aborto, omosessualità, liberalizzazione del traffico di droga, ecc.) Secondo Cantoni, tutti i partiti progressisti e laici formavano un "Partito Radicale di massa" a cui i cattolici dovevano rispondere. Il Partito Radicale diventava così l'incarnazione del nemico. Anni dopo, gli eredi di Cantoni hanno unito le forze con i membri del Partito Radicale per difendere la libertà religiosa. Nel 2012, ad esempio, il presidente del CESNUR, Luigi Berzano, ha pubblicato un volume contro la proposta di legge sul reato di manipolazione mentale il cui contributo più rilevante è stato quello di Mauro Mellini, che era uno dei nomi più importanti del Partito Radicale. Altri contributi furono quelli di Massimo Introvigne, allora leader di Alleanza Cattolica, oltre che del CESNUR, e di Fabrizio d'Agostini, esponente di spicco di Scientology e fondatore della Federazione Europea per la Libertà di Credenza (FOB). Si tratta della stessa organizzazione nel cui comitato scientifico è presente la moglie di Introvigne e tra i cui fondatori figura un esponente del Partito Radicale, un certo Camillo Maffia.


Se l'osservazione "il fine giustifica i mezzi" sembra banale e irrispettosa della sottigliezza del pensiero di Introvigne, la logica di questi tradizionalisti, che conducono una guerra contro la laicità in compagnia dei paladini della laicità, è forse meglio descritta dalla già citata dottrina del doppio effetto di San Tommaso d'Aquino: "Il male prodotto da un'azione diretta al bene non invalida la moralità dell'azione stessa".


Quando nel 2001 in Francia fu approvata una legge contro la manipolazione mentale, Introvigne scrisse un "manifesto" con i consigli su come combatterla. Il punto 1 si intitola Cercare di capire la legge nel contesto francese e chiarisce perfettamente che la difesa della libertà religiosa che il CESNUR propone è ancora perfettamente inquadrata nel progetto controrivoluzionario. Infatti, l'autore scrive che un buon punto di partenza per comprendere la legge francese è la consapevolezza che "i francesi sono realmente persuasi che l'estirpazione del credo religioso sia auspicabile e possibile". È a questa teorica cospirazione che il CESNUR reagisce. Combattono contro Robespierre.

Il punto 2 è intitolato Sostenere il contenzioso interno ed europeo e non c'è bisogno di alcuna spiegazione.

Al punto 4 (Non date da mangiare ai lupi) scrive:


[...] anche i movimenti meno gradevoli, accusati di pseudo-crimini come "lavaggio del cervello" o "setta", dovrebbero essere difesi con forza. Non importa quanto non ci piacciano, [...]

Introvigne al Satanic Temple di Salem

Si può quindi concludere che la ragione per cui dei cattolici tradizionalisti, antiecumenici per natura, perseguono la liberalizzazione del mercato religioso si basa su una concezione elitaria che legittima l'uso della menzogna nei confronti del popolo come strumento retorico di manipolazione in nome di un bene considerato superiore. La falsa benevolenza nei confronti di culti anche abusivi (tanto ci pensa San Tommaso) è uno strumento per combattere il giacobinismo, cioè il laicismo alla francese, in altre parole la "rivoluzione" (o "sovversione", se preferite Ousset).


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