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L'internazionale nera all'assalto della laicità. Sesta parte



di Luigi Corvaglia


La polarizzazione religiosa


L'8 Gennaio del 2023 migliaia di sostenitori dell'ex presidente Jair Bolsonaro hanno fatto irruzione nel palazzo del Congresso e preso d’assalto anche il Tribunale supremo federale a Brasilia per protestare contro l'elezione del suo rivale Lula. Particamente una riedizione dell'assalto a Capital hill di due anni prima ad opera dei sostenitori di Donald Trump. Se a Washington molti degli insorti erano cristiani fondamantalisti e molti anche seguaci della teoria del complotto di QAnon che mostravano i segni della loro appartenenza su t-shirt e cartelli, a Brasilia gran parte dei partecipanti all'assalto erano evangelici pentecostali che nel mezzo della devastaziane si ingionocchirono e pregarono. Qualcuno puntava il rosario in direzione della squadra anti-sommossa della polizia. Questo dimostra l'importanza che la religione assume nel determinare le mosse delle masse nella scacchiera geopolitica.


Soft power religioso


Come espresso nella terza puntata di questo report, il primo strumento religioso usato dalla CIA fu il cattolicesimo, che "divenne il modello attraverso il quale la comunità dell'intelligence poteva comprendere e manipolare le altre religioni mondiali"(l'espressione è di Michael Graziano). Fu operando sotto la copertura del profondo potere persuasivo della Chiesa, infatti, che l'OSS mobilitò le popolazioni europee contro i loro occupanti nazisti (e poi sovietici).

Il primato del cattolicesimo, che era tale da aver fatto soprannominare la CIA "Catholic Intelligence Agency", è però caduto nel tempo. In America Latina, continente cattolico per eccellenza, la chiesa di Roma sta perdendo sempre più terreno a favore delle varie denominazioni evangeliche. Uno dei motivi di ciò è nel fatto che durante l’intera Guerra fredda la posizione degli evangelici più conservatori è stata sostenuta direttamente dagli Stati Uniti, che vedevano nel gruppo religioso un utile baluardo contro il comunismo in Latinamerica, area in cui la teologia della liberazione aveva fatto prendere una connotazione pericolosa al cattolicesimo. Il rapporto Rockefeller del 1969 e la dichiarazione di Santa Fe del 1980 illustrano l'uso della religione da parte dei servizi nordamericani per la difesa degli interessi americani in Sud America.


Nel Rapporto Rockfeller si legge che gli USA devono impegnarsi a vincere la battaglia per l'egemonia delle coscienze esponendo l'America Latina all'influenza dello stile di vita americano "attraverso il controllo dei tradizionali apparati di socializzazione della società civile: la Famiglia, la Scuola e la Chiesa".


Il Documento di Santa Fe, preparato per il Council for Inter-American Security e presentato nel 1980 al Republican Platform Committee da un team di consiglieri ultraconservatori, afferma che "la politica estera degli Stati Uniti deve iniziare a contrastare (non reagire contro) la teologia della liberazione così com'è utilizzato in America Latina dal clero della teologia della liberazione". Il documento rileva il lavoro già svolto in questa direzione:


L'esperienza acquisita in Vietnam, grazie al lavoro programmato per il controllo della popolazione è stata esportata in America Latina ed in particolare in Guatemala da molti agenti della A.I.D. e altri servizi statunitensi. Alcune sette sono state create da specialisti di guerra psicologica a cui era stato affidato il controllo dello spazio politico e l'egemonia delle coscienze. (sottolineatura mia)

Il documento di Santa Fe è chiaro e non usa mezzi termini. Gli Stati Uniti, per il tramite della National Security Agency (NSA), crea delle "sette" in grado di "controllare lo spazio politico e l'egemonia delle coscienze". Ad occuparsene sono "specialisti di guerra psicologica".


Jesus Garzia Ruiz scrive in un testo dal titolo "La notion relative aux sectes en Amérique latine", che in America Latina "tutte le sette sono opera degli Stati Uniti e sono finanziate dall'estero". Una nota del Ministero degli Interni del Messico afferma che


Le sette compiono la parte più sottile del processo di dominio e la nordamericanizzazione delle società sottosviluppate, utilizzando la predicazione religiosa, che fa parte della lotta ideologica, all'interno della società civile.

Al fine di raccogliere sostegno per questa politica, nel 1981 è stato istituito l'Institute for Religion and Democracy (IRD), un'organizzazione interconfessionale, con il finanziamento di istituzioni di destra, tra cui le fondazioni delle famiglie Smith Richardson e Mellon Scaife. Entrambe sono servite come canali finanziari della CIA. L'IRD ha scatenato una campagna di propaganda contro gli attivisti della chiesa in prima linea nell'opposizione interna agli aiuti statunitensi al governo di El Salvador e ad altri regimi repressivi in ​​America Latina.


Il progetto è andato a buon fine. Oggi l'influenza evangelica sulla società di questi paesi è enorme per il potenziale elettorale. La diffusione in America Latina delle chiese evangeliche, soprattutto neo-pentecostali, che dispongono di ingenti finanziamenti che le rendono più “concorrenziali” rispetto alla Chiesa Cattolica, ha contribuito alla salita al potere di personaggi e di forze politiche “di destra”, vicine agli interessi dei poteri economico-finanziari, soprattutto americani. Dietro a questi fenomeni pare esserci una strategia ben precisa di sostituire i cristiani “cattolici di sinistra” (perché attenti al sociale), con i cristiani “evangelici di destra” (molto attenti alle questioni morali, ma molto poco a quelle sociali).


Esistono molte evidenze di finanziamenti americani a ogni tipo di chiesa, cristiane e non. Ad esempio, la CIA ha finanziato le chiese in Kerala, in India, e questa interferenza nella politica indiana è venuta alla luce nel 1978 quando l'ex ambasciatore in quel Paese, Daniel Patrick Moynihan, ha pubblicato le informazioni nel suo libro "A Dangerous Place". Oltre a interferire nel Kerala, le chiese americane hanno fornito un ampio sostegno ai terroristi del Nagaland. Questi terroristi ricevevano un aiuto palese dall'establishment americano sotto forma di cosiddetti rapporti sui diritti umani e dichiarazioni pubbliche di sostegno da politici di alto profilo come Jimmy Carter.


La CIA collaborò con gli agenti della DINA, la polizia segreta Cilena, per stabilire un sistema di intelligence molto sofisticato in Cile, utilizzando per le operazioni segrete il culto pentecostale del "Messaggio" e la struttura della Colonia Dignidad, fondata come colonia di rifugiati nazisti, e gestita dal pastore Paul Shafer. Paul Schafer, ex nazista e agente di sicurezza del pastore William Branham in Germania, ha lavorato con la DINA per interrogare, torturare e assassinare gli oppositori del regime di Pinochet.


Da quanto detto si evince che le religioni non svolgono esclusivamente il ruolo di ausilio allo spionaggio, ed i culti minoritari quello di camera di compensazione e connessione fra intelligence e ambienti politici eversivi. La religione svolge anche un potentissimo ruolo di influenza culturale e di orientamento delle masse. Le religioni sono uno straordinario instrumentum regni grazie al potere che hanno di diluire l'identità religiosa di alcune popolazioni innestandovi nuovi tipi di riconoscimento reciproco (in-group) che diventano elettorati manovrabili, quando non utili per processi di polarizzazione sociale che possono sfociare in rivolte o vere rivoluzioni. Ad esempio, Carl Gershman, direttore del National Endowment for Democracy (Ned), ha dichiarato nel 2018 al Congresso USA che Ned ha speso prima della rivolta popolare del 2014 in Ucraina passata sotto il nome di "Euromaiden" ben 3.381.824 dollari in programmi che comprendono il sostegno a quelle Ong che hanno animato l'insurrezione. Il ruolo di varie chiese e culti nella vicenda Euromaiden è stato rilevante. Fra questi i greco-cattolici. Ciò non implica che Euromaiden sia stata realizzata dalle "sette" o dai "satanisti", come è stato detto, ma solo che l'elemento religioso ha giocato il suo ruolo nella polarizzazione sociale.


Due culti cinesi


Nel 2019, l'emittente televisiva NBC ha rivelato che il massimo sostenitore pubblicitario di Donald Trump, secondo solo al suo comitato elettorale, era il giornale The Epoch Times. Si tratta di un giornale multilingue di estrema destra gestito dal movimento religioso cinese Falun Gong. Gran parte degli sforzi del giornale sono dedicati alla promozione della destra in America, ma anche in Europa, opera che ha incluso la diffusione di dati falsi sui supposti brogli elettorali nelle elezioni americane del 2020. Epoch Times è anche fra i massimi diffusori di teorie cospiratorie, la principale delle quali è quella di QAnon, l'assurda teoria che vuole Trump come possibile salvatore del mondo dalla cupola satanico-pedofila che segretamente lo governa.

Nel 2020, il New York Times ha definito il giornale una "macchina di disinformazione su scala globale". Secondo Media Matters for America, l'obiettivo principale di Epoch Times - che ora pubblica in 36 paesi sotto la supervisione di una rete di organizzazioni non profit - non è quello di generare profitto, ma di organizzare una lunga e ampia "operazione di influenza". L'obiettivo di questa operazione di influenza, a sua volta, è "fomentare il sentimento anti-Partito Comunista Cinese". Il culto è infatti perseguitato in patria.


Si è detto che The Epoch Times è stato il principale finanziatore della campagna elettorale di Donald Trump. Ciò che invece non è chiaro è la provenienza dei finanziamenti di Falun Gong. Steve Bannon, che della Nuova Destra trumpiana fu il guru, ha lavorato con Falun Gong nella produzione di un documentario per la New Tang Dinasty TV (NTD), una rete che fa parte della holding del culto, e ha dichiarato che parlando con quegli interlocutori aveva l’impressione che avessero a loro disposizione risorse illimitate.


Le frequenti illazioni fatte negli anni, quindi non solo durante la presidenza Trump, circa un legame tra il culto cinese e la CIA in funzione anti-cinese si appoggiano a notizie sporadicamente filtrate e riportate dalla stampa. Già nel 2010, infatti, il Washington Post dava notizia di un finanziamento di 1,5 milioni di dollari da parte del Dipartimento di Stato americano al Global internet freedom consortium, con sede negli USA, ma legato al movimento spirituale Falun Gong. Molto più recentemente, nel 2021, i media americani hanno parlato di un sovvenzionamento da parte del Dipartimento di Stato ad un team di elaborazione di software di proprietà di Falun Gong. Stranamente, vi è coinvolto proprio Steve Bannon.


Un altro culto cinese è però venuto alla ribalta scalzando il Falun Gong. Si tratta della Chiesa del Dio Onnipotente, o lampo d'Oriente, definita il movimento religioso più perseguitato nel mondo. Anche di questo culto sono ignoti i finanziamenti, che devono essere ben maggiori di quelli di Falun Gong, perchè questo movimento che venera in una donna cinese la reincarnazione di Gesù Cristo è noto per una intensa produzione artistica che include film, canzoni, balletti, musical, show vari in quantità sbalorditiva e di ottima qualità esecutiva.



Non è chiaro dove la Chiesa del Dio Onnipotente, un culto minoritario e perseguitato, trovi le enormi somme di denaro necessarie a produrre una tale quantità di materiale artistico, realizzato con grande professionalità (tra l’altro tradotta in quasi tutte le lingue del mondo, in cui è doppiato con eguale professionalità). Si tratta di un impegno immane di figure come registi, attori, sceneggiatori, scenografi, autori, ballerini, coreografi, costumisti, cantanti, traduttori, doppiatori, cameramen, montatori, ecc. Il denaro necessario è enorme e l’organizzazione complessa: difficoltà logistiche, teatri di posa, prove, le ore di pratica incompatibili con l’attività quotidiana di un non professionista, ecc…


Una delle star di questi film è Li Yanli, che il 3 Novembre del 2023 ha inscenato un tentativo di suicidio all'aeroporto di Madrid per non farsi rimpatriare in Cina. Benchè si trattasse di una aderente ad un culto molto lontano dal cattolicesimo, a sostenere la sua causa è stato un vasto fronte dell'estremismo cattolico che è riuscito a raccogliere oltre 60mila firme da sottoporre ai magistrati per una petizione al fine di concederle l'asilo politico all'attrice. Di quel vasto fronte faceva parte l'associazione “Abogados Cristianos”, una lobby ultracattolica, strettamente connessa col partito di estrema destra Vox ma anche con lobbies fondamantaliste quali a CitizenGo, HazteOir o ElYanque, di cui HazteOir sembra essere solo una organizzazione-schermo.

Nel 2021 Wikileaks ha pubblicato "The Intolerance Network", composto da 17.000 documenti che illustrano i rapporti tra CitizenGO, HazteOir, il partito di estrema destra Vox e la organizazzione occulta El Yunque. Quest'ultima è una società segreta messicana di estrema destra organizzata come un corpo paramilitare e che ha come obiettivo il ripristino del Regno di Cristo. In pratica, il medesimo programma di Tradizione, Famiglia e Proprietà (si veda la prima puntata). E' quindi interessante leggere quanto scritto nel rapporto "Crociati moderni", prodotto per il European Parliamentary Forum for Sexual & Reproductive Rights, circa la situazione spagnola:


[...] nel 2003 è apparsa una nuova organizzazione chiamata Hazte Oir che sembra avere molte caratteristiche spesso associate a TFP, comprendenti: mobilitazione di base combinata con raccolta fondi, molteplicità di branding, sensibilizzazione dei giovani, gli stessi contatti statunitensi, intensi contatti con altre organizzazioni di TFP e, infine, pressioni tradizionaliste sulla Chiesa Cattolica. Diverge dalle caratteristiche di TFP principalmente nel suo marchio e, seppure di ispirazione cattolica, Hazte Oir non è in nessun modo un movimento religioso, e non ci sono riferimenti a Corrêa de Oliveira. Hazte Oir (letteralmente, “fatti sentire“) svolge un ruolo di “cane da guardia” nella vita politica spagnola e ha lanciato una piattaforma di mobilitazione sociale CitizenGo che sembrerebbe essere una versione digitale del 21° secolo della tecniche di corrispondenza diretta in cui TFP è stata pioniere negli anni ‘70. Hazte Oir potrebbe essere la reincarnazione di TFP-Covadonga in un diverso contesto in cui ci sono limiti su come può mostrare apertamente le sue affiliazioni in Spagna. Che Hazte Oir faccia formalmente parte della famiglia TFP o no, comunque condivide molte delle caratteristiche delle organizzazioni TFP e occupa la stessa nicchia. (neretto mio)

Del resto, esponenti di un'altra organizzazione strettamente collegata con TFP, per il tramite di Alleanza Cattolica  (si veda la prima puntata di questo report), cioè il Centro Studi Nuove Religioni (CESNUR), fanno esplicite apologie a CitizenGo, definita anche "benemerita organizzazione.



Delle persecuzioni che la Chiesa del Dio Onnipotente subisce da parte del Partito Comunista Cinese, del resto, sappiamo principalamente grazie ad una pubblicazione italiana edita proprio dal think tank nato da Alleanza Cattolica. Si chiama Bitter Winter. Non che siano chiari neppure i finanziamanti di Bitter Winter, una rivista quotidiana in otto lingue con notizie dalla Cina, un paese dal quale non è facile esportare notizie, e pubblicata da una Onlus di Torino, il CESNUR appunto. Eppure le notizie sulle persecuzioni religiose in Cina che vengono utilizzate dal Dipartimento di Stato USA sono quelle fornite dalla rivista torinese. Il dipartimento, i cui documenti rappresentano la posizione ufficiale degli Stati Uniti e che dovrebbero guidare le politiche americane, nel suo report sulla libertà religiosa ammette candidamente che gran parte delle informazioni sono fornite da Bitter Winter. Il suo direttore, Massimo Introvigne, giustamente, se ne vanta scrivendo


“I lettori di Bitter Winter ci perdoneranno se menzioniamo che, nella sezione sulla Cina, Bitter Winter rimane, come nel rapporto dell’anno scorso, la singola fonte più citata. Siamo stati citati 74 volte nel 2020. Le citazioni sono diventate 85 nel 2021.”

Evidentemente le fonti a cui ha accesso la rivista dell'avvocato cattolico sono più affidabili di quelle a cui hanno accesso i servizi segreti americani.

Una delle accuse più terribili che vengono mosse al Partito Comunista Cinese è quella di estirpare organi da soggetti viventi (o ucciderli al fine di estirparne gli organi vitali), nello specifico, ai "prigionieri di coscienza" come i fedeli di Falun Gong e della Chiesa del Dio Onnipotente. Secondo un rapporto del 2017 del Washington Post, le ricerche e i rapporti hanno smentito le affermazioni secondo cui, attualmente, la Cina condurrebbe in segreto da 60.000 a 100.000 trapianti di organi all'anno. I dati compilati dalla società americana Quintiles IMS hanno mostrato che la domanda cinese di farmaci immunosoppressori, che sono necessari per evitare che i corpi dei pazienti rigettino gli organi trapiantati, erano approssimativamente in linea con il numero di trapianti che la Cina ha detto di eseguire. Il 14 Novembre 2018, in un dibattito in merito presso la Camera dei Comuni a Londra, Mark Field del Foreign and Commonwealth Office, Regno Unito, a specifica domanda ha risposto: "non siamo d'accordo con le affermazioni di raccolta sistematica di organi di prigionieri di coscienza, valutando che le prove che presentano non sostanziano tale affermazione". Simile posizione ha assunto l'Australia. Ciononstante, un tribunale indipendente con sede a Londra, denominato China Tribunal - Indipendent Tribunal into Forced Organ Harvesting from Prisoners of Conscience in China, ha certificato la veridicità della raccolta d'organi. Questo organismo è stato fondato dalla International Coalition to End Transplant Abuse in China (ETAC). Consultando però il sito web di ETAC si scopre che molti componenti del loro "management" hanno stretti rapporti con The Epoc Times, il giornale di Falun Gong! Man mano che si scende nella lista dei dirigenti dell'ETAC, queste connessioni con il Falun Gong saltano fuori una ad una per quasi tutti. L'ETAC è molto chiaramente un gruppo di facciata del Falun Gong. Questo ovviamente non implica che riscontri e risultanze di questo tribunale siano necessariamente false, ma che lo è la sua vantata indipendenza. E' al verdetto di questo tribunale che Bitter Winter fa riferimento nei suoi articoli sulla questione.


Oltre ad informare l'Occidente delle persecuzioni cinesi delle minoranze spirituali, Bitter Winter conduce una serrata campagna contro la "narrativa anti-sette" operata da organizzazioni che fa intendere connesse con i governi di Francia, Russia e Cina. Un altro complotto che gode della considerazione dei redattori è quello dell'origine artificiale del coronavirus il quale sarebbe sfuggito da un laboratorio cinese.

Sarà un caso, ma un recente studio effettuato dall'Università di Urbino, ha dimostrato che gran parte dei nodi della rete disinformativa sulla pandemia da Covid 19 in Italia portino proprio al sito della chiesa del Dio Onnipotente.


Certo è che qualche dubbio sulla affidabilità di Bitter Winter, se non ce l'ha il Dipartimento di Stato, è stato invece espresso da fonti assolutamente non collegabili al governo cinese, il quale potrebbe avere un vantaggio nel screditare la rivista. Ad esempio, da una pubblicazione coreana di stampo protestante (vedere lo screenshot riportato sotto) e dal sito BZBriefs, connesso a China Source, una "ministry" cristiana statunitense no-profit che mira a diminuire la pressione del PCC sulle chiese cristiane. Questi critici ipotizzano un legame fra Bitter Winter e la Chiesa del dio Onnipotente. Nessuno però azzarda di ipotizzare a chi è legata, a sua volta, questa chiesa.


Alla luce del Documento di Santa Fe (citato più sopra), la Chiesa del Dio Onnipotente potrebbe essere controllata dall'amministrazione USA. Le persecuzioni, vere e presunte, del PCC risultano infatti assolutamante utili a dimostrare l'empietà del governo cinese. C'è però un piccolo problema: quello che succede in Cina è difficile a sapersi. Non è però un problema per Bitter Winter. La rivista è l'utile megafono delle persecuzioni. Se non ci fosse stata, i servizi americani avrebbero dovuto inventarla.


Massimo Introvigne a TV 2000 nell'Ottobre 2023


In conclusione, alle due funzionalità delle religioni individuate e utilizzate dai alcuni servizi di sicurezza e che abbiamo precedentemente descritto - cioè quella di spionaggio e quella di polarizzazione sociale -, si aggiunge ora una nuova utilità: quella di sistema di "false flag" religioso al fine di accusare paesi non allineati di essere ostili alla libertà di culto. Uno strumento, quindi, di pressione. Ovviamante questo non si applica a paesi amici altrettanto poco aperti all'ecumenismo. Ad esempio, l'Arabia Saudita.




FINE DELLA SESTA PUNTATA


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