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Vie di fuga dell’anarcocapitalismo: Accelerazionismo e suprematismo



Luigi Corvaglia

Una versione di questo articolo è stata pubblicata su MicroMega+ col titolo Accelerazionismo, anarcocapitalismo, suprematismo. Un breviario per la comprensione delle stragi il 10 Giugno 2022

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"Scusa", dice Payton Gendron, il diciottenne che sta commettendo una strage a Buffalo, quando si accorge che aveva puntato il mitragliatore contro un bianco. Payton è un ragazzo educato. Cambia la direzione dell'arma e continua il suo progetto di sangue colpendo a morte dei neri, in diretta su Twitch. Il «manifesto» di 180 pagine caricato in rete dal ragazzo subito prima della sua entrata in azione è colmo di riferimenti ad autori di azioni simili, quali Brenton Tarrant, l'assalitore della moschea di Christchurch in Nuova Zelanda, e Marco Traini, l'uomo che sparò agli immigrati a Macerata. Ciò conferma il coagularsi di un movimento suprematista intorno al progetto di una "Jhad bianca" ispirata ad una peculiare concezione filosofico-politica. Si tratta di una idea sconosciuta al grande pubblico e che si è sviluppata in un ambiente "libertario" assolutamente anomalo per le destre: l'accelerazionismo.

Per capire di cosa si stia parlando è necessario fare un passo indietro e presentare alcuni personaggi.

1. Mencius Moldbug e il feudalesimo tecnologico


Mencius Moldbug

Nel 2007, Mencius Moldbug, pseudonimo del programmatore Curtis Guy Yarvin, fondatore della start-up Urbit (finanziata dal cofondatore di Paypal Peter Thiel) , dava inizio ad un fortunato blog denominato Unqualified Reservations, col quale gettava nell'agorà della blogosfera l'infausto luogo comune della "pillola rossa"(redpill). Nelle intenzioni dell'autore il blog doveva avere lo stesso effetto della pillola rossa del film Matrix o del DMT (un allucinogeno): eliminare le visioni della realtà socialmente accettata consegnando al lettore la consapevolezza della cruda verità. La visione comune, la pillola blu, rappresenta invece il consenso organizzato da quella che Moldbug definisce "la cattedrale", cioè la centrale della diffusione del pensiero mainstream.

"Le mie idee sono nate leggendo la Scuola austriaca - Mises e Rothbard - e poi Hoppe. Hoppe mi ha aperto una sorta di porta sul mondo pre-rivoluzionario", ha dichiarato Yarvin. Teorico politico di origine tedesca e principale sostenitore dell'economia della Scuola austriaca, Hans-Hermann Hoppe è un anarco-capitalista, sulla scia dell'iniziatore Murray Rothbard. Quest'ultimo è stato il fondatore di questa teoria economica e politica che sostiene l'eliminazione degli stati a favore di un sistema di proprietà privata gestito da agenzie private fornitrici di servizi in un regime di concorrenza. Tale scenario, fondato secondo Rothbard sul riconoscimento dei diritti naturali, comporta necessariamente l'abbracciare una visione federalista ed indipendentista. Fondamento, quindi, ne sono la sovranità dell'individuo ed il principio di non aggressione. Tutto ciò appare molto liberal. Ciononostante, l'allievo di Rothbard, Hoppe, avendo definito la monarchia "governo di proprietà privata" e la democrazia come "governo di proprietà pubblica", fa intendere che le sue simpatie non vanno alla democrazia. Nell'introduzione al suo libro del 2001, Democracy: The God That Failed, Hoppe ha descritto "la transizione dalla monarchia alla democrazia" quale una fonte di "declino della civiltà". Se Hoppe è stato responsabile della sua concezione che la democrazia sia il male assoluto, è la lettura di Thomas Carlyle a convincere Yarvin della originale idea per cui il libertarismo, cioè un'idea liberatoria, sarebbe una ideologia destinata al fallimento se non accompagnata dall'autoritarismo. Il blog snocciola idee politiche che si rivelano un mix di cameralismo e anarchismo di mercato. Il neocameralismo che Yarvin propone è basato sull’originale cameralismo tedesco, cioè l’idea secondo la quale lo stato dovrebbe essere operato centralmente, e nell’esclusivo interesse dei suoi azionisti.

Nel 2008 Moldbug pubblicò il suo manifesto programmatico Patchwork: a political system for the 21st century. Si trattava di un grandioso programma di dissoluzione. Egli proponeva la frammentazione del mondo in piccoli territori. "L’ispirazione centrale alla base del patchwork - scrive - è l’osservazione che i momenti in cui la società umana ha raggiunto i suoi apici sono anche i momenti in cui è stata più divisa. L’antica Grecia, l’Italia medievale, l’Europa fino al 1914, la Cina nel periodo fra la Primavera e l’Autunno e così via". Ogni patch, cioè ogni frammento, unità computazionale indipendente, sceglierà l’ordinamento giuridico più idoneo e lo farà rispettare, funzionando come una azienda con l'unica funzione della gestione sociale. I cittadini sarebbero dei subscribers che si comportano più che altro come impiegati dell'azienda, offrendo suggerimenti o segnalando problemi ai CEO, rigorosamente via e-mail. Non avrebbero altra voce - è un "governo di proprietà privata" - , ma gli rimarrebbe la exit option, cioè la possibilità di abbandonare il proprio patch qualora insoddisfatti e migrare in un'altra azienda fornitrice di servizi o fondarne una nuova. "Se ai residenti non piace il loro governo, possono e dovrebbero andarsene. La struttura dovrebbe essere solo “exit”, niente “voice”". La matrice anarcocapitalista è evidente, con lo stato sostituito da aziende private e i sistemi legali e politici in concorrenza, se non fosse che Yarvin/Morbug supera Hoppe da destra affermando molto chiaramente di essere favorevole alla monarchia assoluta.

2. Nick Land e l'illuminismo oscuro


Nick Land

Il Cybernetic Culture Research Unit (CCRU), gruppo di studio sperimentale istituito nel 1995 presso l'università di Warwick, in Gran Bretagna, era talmente anomalo che l'università ne negò a lungo perfino l'esistenza. Il collettivo di giovani studiosi incorporava nella propria elaborazione surreale e sincretica estetica cyberpunk, attitudine psichedelica, idee tratte dalla filosofia post-strutturalista, dall'esoterismo e dalla cibernetica. Tutto ciò portò alla formulazione di curiose concezioni magico-cibernetiche e alla teoria secondo la quale il superamento del capitalismo si può ottenere accelerando, e non contrastando, i processi che lo caratterizzano. E' ciò che va sotto il nome di accelerazionismo.

Figura centrale del gruppo era Nick Land. A lui si deve il concetto di iperstizione. Il concetto è complicato, ma esprime più che altro il fenomeno per cui una entità immaginaria acquista realtà, ovvero una profezia che si auto-avvera. Ovviamente, Land la connota molto più suggestivamente come "un loop temporale grazie al quale il futuro può operare concretamente sul presente, creando le condizioni per la sua manifestazione nella realtà".

Con il suo manifesto Dark Enlightenment e con il blog Xenosystems, Land avrebbe, anni dopo, dato rigore e vigore alla visione neo-reazionaria di Moldbug. Il manifesto di questo profeta della post-democrazia descrive con soddisfazione la morte del vecchio mondo e l'orizzonte illuminato dall'alba del nuovo. In questo nuovo mondo avverrà la fusione tra uomini e macchine, portando ad una progressiva divaricazione del genere umano, con le classi dominanti che ricorreranno a massicce dosi di bioingegneria per accrescere la propria potenza e quella dei loro discendenti, mentre i dominati resteranno zavorrati dalla loro primitiva biologicità, paria di un mondo post-umano governato in modo integralmente razionale. Tale processo, che si porterà gioiosamente con sé nel tracollo la democrazia, è legato all'idea della singolarità tecnologica. I futurologi definiscono questo concetto quale il punto in cui il progresso tecnologico accelera oltre la capacità degli esseri umani di comprendere e prevedere, in particolar modo nell'ambito della intelligenza artificiale. In ossequio al principio accelerazionista, piuttosto che combattere questo processo, Lang ritiene che bisogna spingerlo per farlo andare più lontano, accelerando la dissoluzione ed il collasso. Lang riprende quindi i concetti di Moldbug ambientandoli in una cornice tecnologica che ne amplifica i connotati distopici. Gli stati - o ciò che li sostuitirà - saranno aziende i cui azionisti non sono i cittadini, bensì le forze produttive più avanzate. L'aspetto più inquietante, però è che il mondo post-umano vagheggiato da Lang innesta il patchwork di Moldbug nella cultura asiatica, essendo quello asiatico "il modello naturale dell’uomo". A questo libertario, le tecnocrazie dell'estremo oriente sembrano la perfetta forma di organizzazione sociale, perché permettono una grande libertà economica, non badano troppo alla democrazia e sono particolarmente propense al progresso tecnologico. Attualmente Land vive in Cina, il paese "più accelerazionsita del mondo", secondo una sua definizione, quindi il luogo più vicino alla Singolarità. Da Shanghai ha scritto due libri commissionati direttamente dal Partito comunista. Rappresenta il caso più unico che raro di un libertario che riesce ad essere un estimatore della tirannide cinese e uno dei principali riferimenti della alt-right contemporanea. Vedremo perché.

3. Mike Fisher e il socialismo digitale



Mark Fisher

Dalle ceneri di Unqualified Reservations, il blog di Moldbug, e del CCRU, il gruppo di studi di Lang, viene fuori anche una corrente opposta a quella incarnata da quest'ultimo. Questo filone ha trasformato il patchwork di Moldbug, ma che in realtà è ripreso dell'intera compagnia cantante dell'anarcocapialismo, in un modello metapolitico di disconnessione sociale in linea con il left libertarianism, cioè la corrente di sinistra del pensiero libertarian. Qui siamo, più che nei pressi del feudalesimo tecnologico, dalle parti delle Zone Temporaneamente Autonome (TAZ) di Hakim Bey, un personaggio che con il suo esoterismo e la sua spiritualità, non si sarebbe sentito a disagio nel CCRU. Questo movimento ha raggiunto la sua massima espressione in quello che può considerarsi un allievo di Lang, Mark Fisher. Critico musicale, esponente della cultural theory e ideatore del celebre blog k-punk, fu lui, nel 2008, a gettare le basi teoriche per una riconsiderazione critica del concetto di “accelerazione”, attraverso il suo Realismo Capitalista, testo considerato come il manifesto del Left Acelerationism per via della sua forte vocazione anticapitalistica. In questo breve saggio, Fisher torna a mettere in discussione il celebre There is no alternative (al capitalismo) tatcheriano. Se per Land il capitalismo è un virus che ha preso il controllo del cervello sociale a cui dare il compito di dilagare nel suo corpo, per Fisher è un parassita, “un organismo morente" che "sopravvive unicamente grazie alle energie che sottrae al suo ospite”. Fisher, in modo congruo con lo stato affettivo che lo porterà al suicidio nel 2017, si concentra particolarmente sul disagio psichico prodotto dal capitalismo il quale, subappaltando la sofferenza ai singoli, produce quella "privatizzazione dello stress" che li fa sentire responsabili del loro malessere.

L’accelerazionismo di sinistra viene considerato “un piano per accelerare il capitalismo, intensificando lo sfruttamento e l’alienazione causati dallo sviluppo tecnologico, con l’obiettivo di far collassare l’intero edificio sotto il peso delle sue contraddizioni e aprire così le porte a qualche forma di comunismo ad alto tasso tecnologico”. Una linea teorica che è portata avanti dai pamphlet programmatici dei due autori che di Fisher e del left accelerationism hanno raccolto il testimone, Alex Williams e Nick Srnicek.


L’accelerazionismo da loro proposto in Manifesto accelerazionista (Laterza), approfondito due anni dopo nel volume Inventare il futuro (Nero Edizioni), propugna un’economia basata sulla riduzione dell’orario di lavoro e l’utilizzo della tecnologia come mezzo per ridurre il conflitto sociale, fino ad arrivare a una completa automazione e a teorizzare un comunismo automattizato di lusso in cui il profitto generato dal lavoro permetta un reddito di base universale.


4. Accelerazionismo e alt-right


Uno dei capitoli del manifesto di Brenton Tarrant, lo stragista della moschea di Christchurch in Nuova Zelanda si intitola: “Destabilizzazione e accelerazionismo: tattiche per la vittoria”. Il diciannovenne John Earnest che ha ucciso con un fucile una donna davanti a una sinagoga a Poway, in California, e ha ferito altre tre persone, ha scritto un manifesto accelerazionista. Il diciottenne Payton Gendron, autore della strage di Buffalo, si definisce accelerazionista. Ovviamente, si parla dell'acclerazionismo «di destra» (in gergo R/Acc, Right Accelerationism), ma non appare immediatamente chiaro in che senso queste azioni di terrorismo possano esasperare i processi della modernità. Dobbiamo allora tornare a Nick Land. Dopo l'approdo in Cina, a seguito di un decennio di smarrimento nel quale si erano perse sue notizie, Land è diventato un punto di riferimento dell’alt-right globale e ha giocato un ruolo chiave nel mobilitare l’opinione pubblica in occasione dell’elezione di Donald Trump. Nei suoi ultimi lavori, Land si è focalizzato sempre di più sulla difesa del razzismo scientifico e dell’eugenetica, o di ciò che egli stesso ha etichettato con il termine “iper-razzismo” (hyper-racism). Questa cerniera ideologica permette a Land di diventare il riferimento di quel movimento neoreazionario (NRx) che rifiuta l’egualitarismo e unisce conservatorismo sociale e iper-liberismo. Nella semplificazione delle idee accelerazioniste operata dalla nuova destra suprematista americana, gli Stati Uniti dl’America sono destinati al collasso, in quanto l’America è oramai socialmente incancrenita dai guasti dell'ideologia liberal e le irriformabili contraddizioni al proprio interno ne fanno una malata terminale. Laddove la destra tradizionale riteneva di dover frenare questo processo disgregativo e di dissoluzione (latu sensu) guardando alla tradizione, l'alt-right sostiene, sulla scorta delle elaborazioni del duo Moldbug-Land, la necessità di renderlo più veloce. La guerra fra le razze è inevitabile, tanto vale farla subito, ora che l'etnia bianca non è ancora completamente soggiogata a neri ed ebrei. Abbandonate la singolarità e l'intelligenza artificiale, il R/acc non dimentica però l'idea del patchwork. Nell'America federale di oggi, l'idea di uno stato etnico a gestione ariana è improponibile, ma se il paese si frantumasse in tanti territori slegati fra loro, sarebbe molto più facile per i suprematisti organizzati in milizie armate ottenere i loro patches fondati sulla separazione razziale o addirittura sulla purezza razziale. "Exit", no "voice", come prescritto da Moldbug e Land.

La principale ispirazione su come "accelerare" questo processo è venuta a James Mason, uno scrittore neonazista finora sconosciuto che negli anni '80 pubblicava una newsletter chiamata Siege. In Siege, Mason utilizzava il fallimento della strategia politica di George Lincoln Rockwell per sostenere che qualsiasi tentativo di lavorare all'interno dei parametri della politica normale è destinato al fallimento. Un approccio migliore, sosteneva, è stato

Charles Manson

sperimentato dal serial killer Charles Manson. Gli omicidi commessi da Manson e dai suoi discepoli erano, secondo Mason, il perfetto modello di azione violenta decentralizzata che sarebbe stato difficile da fermare per le autorità. Se i neonazisti emulassero Manson a livello individuale, uccidendo e torturando bersagli selezionati, alla fine potrebbero contribuire a stimolare una rivolta dei bianchi contro il sistema, accelerando il ritmo del collasso della società, già reso inevitabile dalla corruzione ebraica e non bianca, e ponendo le basi per la sua sostituzione con un Quarto Reich.

L'unica preoccupazione del ribelle deve essere quella di "scegliere bene il suo bersaglio, in modo che il suo atto parli così chiaramente da solo che nessun membro dell'America Bianca possa confondere il suo messaggio".

Gli atti di terrorismo apparentemente insensati acquistano ora senso. Danno la sveglia, scatenando la dormiente bestia del suprematismo, e creano squilibri nel sistema che ne annunciano la caduta.

Più di quarant'anni fa, William Luther Pierce pubblicò quello che sarebbe diventato il libro di culto del suprematismo bianco, il romanzo in forma di diario The Turner Diaries. Vi si narra la "seconda guerra civile americana", quella in cui i bianchi vincono sui neri. La trama, espressa in una prosa piatta, è semplice: all'inzio degli anni ’90 la messa al bando delle armi da fuoco provoca la ribellione dei bianchi che si vedono disarmati di fronte ai soprusi economico-finanziari degli ebrei e sessuali dei neri. Il protagonista, Earl Turner, di questa guerra civile è un eroe stragista. Il 19 aprile 1995 Timothy McVeigh, talmente ossessionato da quel libro, emulò l'episodio dell'attacco ad un edificio governativo compiuto nel libro da Turner, facendo esplodere l'edificio federale di Oklahoma City e causando la morte di 168 persone. Lo stesso McVeigh aveva detto ad un amico che "In quell'edificio lavorano persone che sono individualmente innocenti ma che collettivamente fanno parte dell'impero del male". Come fa dire William L. Pierce al protagonista del suo romanzo, "Il vero valore di tutti i nostri attacchi oggi risiede nell'impatto psicologico, non nelle vittime immediate. Hanno appreso questo pomeriggio che nessuno di loro è fuori dalla nostra portata". Era il 1979. Sembra che in questo ambito politico l'accelerazionismo non abbia inventato molto, ma solo fornito la patina decorativa dell'anarcocapitalismo più conservatore (definito “paleo”), più che una nuova mappa concettuale. . Gli accelerazionisti sono per lo più dei nativi digitali che hanno capito che nell'era dell'informazione le loro dichiarazioni e azioni possono raggiungere rapidamente un pubblico planetario. Sfruttano la velocità della vita nel tardo capitalismo per diffondere alle masse un veleno molto vecchio, l'odio, in una cupa parodia della singolarità tecno-capitalista ipotizzata dai teorici della CCRU nei primi anni Novanta. Il fascismo, come ricordava Umberto Eco, è eterno. A volte accelera.



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