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Come scoprii di essere un demonio

Storia di una burla esoterica. Forse.


di Luigi Corvaglia


Alcuni anni fa scoprii di essere l’incarnazione del diavolo; ma proprio di Lucifero, eh. Mica uno qualunque. Io non lo sapevo. Cioè, ero consapevole di essere il tipo che fa le pentole ma non i coperchi (come recita il celebre adagio) ma non di essere satanasso in persona. Me lo rivelò Gabriella Pasquali Carlizzi, una mistica e veggente, oggi deceduta, che ebbe il suo quarto d’ora di relativa celebrità quando accusò lo scrittore Alberto Bevilacqua di essere il “Mostro di Firenze”(si veda qui ) . La rivelazione della mia natura luciferina avvenne in un forum online all’epoca piuttosto noto fra dietrologi e complottisti, tutta gente che mangia pane e volpe a colazione e non si beve le verità ufficiali dei giornali. Loro, i frequentatori del forum, erano gente furba. Loro sapevano leggere fra le righe e coglievano gli indizi dei complotti orditi da (a scelta) sionisti, alieni, la massoneria, gli Illuminati, Big Pharma e lobby dei vaccini, il Vaticano, gli USA, satanisti misti, lobby gay, mangiatori di carne, da soli o variamente incrociati fra loro (alieni sionisti, satanisti vaccinisti, ecc.). Sapevano, per esempio, che tutti gli omicidi irrisolti hanno una motivazione esoterica. Tutta gente astuta alla quale non la si fa, insomma.

Ok. In questo contesto avevo scatenato un putiferio affermando due concetti che lì in mezzo non godevano di buona reputazione: il primo è che le affermazioni vanno provate – e affermazioni straordinarie prevedono prove straordinarie – , il secondo, che possiamo dimostrare tutto ed il contrario di tutto se si prendono fatti slegati e li uniamo fra loro secondo una lettura simbolica ed esoterica (perché si tratta di ipotesi “non falsificabili”, direbbe il povero Popper). La fondatrice della Associazione fra i Volontari della Carità e del Partito Cristiano della Democrazia (guarda questo), la Carlizzi, appunto, dopo aver mostrato le proprie virtù cristiane minacciandomi con i toni del Savonarola quando era in una giornata buona, invitò il mio principale interlocutore a non reagire alle provocazioni del sottoscritto perché si sa che

LUIS CIFER ringhia e sbava ogni volta che si scoprono i misteri ingannevoli dentro i quali manovra i suoi adepti…”

(si veda qui ). Luis Cifer? Luis sta per Luigi. Ci sta. Il resto viene da sé, immagino. Fatto è che qualche altro utente, invece di farsi i fatti suoi, faceva notare che uno dei miei blog dell’epoca si chiamava proprio Lucifero, cosa che io ben sapevo, visto che lo avevo provocatoriamente così intitolato perché vi postavo contenuti che ritenevo anti-oscurantisti (Lucifero significa “portatore di luce”) e mi divertiva scandalizzare i benpensanti come un capellone, ecco. La vedevo come una guasconata a metà fra gli Stones di “Sympathy for the Devil” e l’ “Inno a satana” del pur insopportabile Carducci. Evidentemente mi sbagliavo. Infatti, l’astuto utente sottolineò anche qualcosa che non sapevo: la data in cui avevo dato vita a quel blog era un chiaro segno della mia provenienza dagli Inferi. Infatti, era l’ 11/11/2007. (si veda qui). Per chi non fosse esperto di numerologia o di Cabala, spiego che il numero 11 simboleggia le forze del caos (vi dice niente la data “11 Settembre”?) mentre l’intera data, 11.11.2007, si legge cabalisticamente 1+1=2, poi 1+1= 2, infine 2+0+0+7=9. Pertanto 2+2+9=13. Ora, il 13 è il numero associato alla “sommossa di Lucifero”! Non c’è più discussione. La matematica, del resto, non è un’opinione. Insomma, sono un (povero) diavolo. Eppure non lo sapevo. Alcuni anni dopo, ripresomi dallo shock, decisi di approfondire le mie conoscenze di Cabala e numerologia. Un demonio, per quanto apprendista, ne deve sapere. Dove si era mai visto un diavolo che non sapesse riconoscere i segni lasciati dagli occultisti? Si rischiava che qualcuno mi sacrificasse una vittima per compiacermi e io non me ne rendessi conto. Così, leggendo gli esperti, scoprii che alcuni dei delitti più à la page erano “delitti esoterici”.

Il delitto di Erba, ad esempio. Avvenne l’ 11.12.2006. Il valore numerico ottenuto sommando i numeri che compongono la data è 13, che ora sappiamo essere il numero della sommossa di Lucifero, oltre che simbolo della morte e rinascita, e che il giorno del mese è 11, numero delle forze del caos.

Il delitto di Cogne, invece, avvenne il 30.1.2002. Il suo valore numerico è 8, che nella cabala simboleggia la giustizia, quindi il giustiziare. Non dovrebbe, comunque, essere ininfluente il fatto che il 30 Gennaio sia anche il mio compleanno (nonché il giorno dell’ascesa al potere di Adolf Hitler nel 1933), ma forse mi sto facendo prendere la mano. Ad ogni modo, all’astuto indagatore di delitti esoterici non sfuggono i numeri fondamentali ( si veda qui). Essi sono i seguenti:

– 7, il numero perfetto. – 8 (che nella cabala simboleggia la giustizia, quindi uccidere qualcuno significa fare giustizia), – 11 (che ha assunto lo stesso significato dell’8 nella ritualistica satanica della Golden Dawn); – 13 (che simboleggia Lucifero, la morte e la trasformazione). Il 13 ricorre in particolare nei delitti di gruppi satanici organizzati. Nei delitti satanici talvolta ricorre anche il 18, perché 18 non è altro che 6 per tre, cioè 666. – infine quasi tutti i multipli di 11, in particolare il 33, che oltre ad essere il numero 11 moltiplicato per tre, è anche il numero del massimo grado dell’iniziazione massonica. Occorre infine ricordare che, a parte i multipli dell’ 11 e il numero 13, tutti gli altri numeri vanno sempre ricondotti a un numero di una cifra (ad esempio se il valore numerico di una data è 25, occorre poi sommare nuovamente 2 e 5 e il risultato è 7).

the truth

Una bella sera, facendo zapping, passai per una nota trasmissione televisiva devota alla missione di rintracciare gente scomparsa. Vi si stava trattando un caso molto famoso e misterioso, quello di Elisa Claps, una ragazza di Potenza che era sparita e i cui resti erano stati ritrovati ben 17 anni dopo nel sottotetto della chiesa della Trinità nel centro della stessa città. Notai con sconcerto che nessuno parlava della pista esoterica. Si faceva solo riferimento al fatto che nella vicenda si ripeteva con insistenza il numero 12. Vuoi vedere che non se ne era ancora accorto nessuno? Fu così che decisi di fare il mio esperimento, quello di costruire una pista esoterica coerente utilizzando solo gli elementi a disposizione del pubblico che legge i giornali o guarda la TV. Analizzai i seguenti elementi:


– La frequenza del numero 12 (la data di nascita di Elisa, la data della sua scomparsa, ecc.). Cabalisticamente, 12 non è che 1 + 2 = 3! Orbene, il numero 3 è un numero sacro. Si esprime col simbolo del triangolo e rappresenta anche Dio, ma rovesciato simbolizza il Diavolo;



– La data della scomparsa e, probabilmente, dell’omicidio: 12.09.1993, che corrisponde a 1+2+9+1+9+9+3= 34= 3+4= 7. E’ il “numero perfetto” che è legato ai delitti esoterici. Si provi, ancora, a sommare per coppie e si otterranno:


12 (1+2) = 3; 09 (0+9)= 9; 19 (1+9)= 10; 93 (9+3)= 12, cioè 3+9+10+12= 34= 3+4= 7


A voler ulteriormente lasciarsi andare, 12 corrisponde, come detto, a 3; ma 9 (settembre) corrisponde a 3 volte 3! A leggere per esteso la data, il numero 9 compare 3 volte! E i tre 9 rovesciati formano il “numero della Bestia”: 666;


– Il luogo del ritrovamento: La Chiesa della Santissima Trinità! (trinità: divinità e numero 3…);


– Il giorno del ritrovamento: 17 (7 + 1 = 8) del mese di Marzo (3) del 2010 (2+0+1+0= 3). 8 la giustizia, 3 la divinità;


– Il numero comparso per le strade della città ad opera di ignoti writers: 53. Ma 53 è 5 + 3 = 8. Nella cabala l’ 8 simboleggia la giustizia. E’ però stata proposta (dall’ ordine iniziatico satanico della Golden Dawn) una inversione di senso del numero 8 con quello dell’ 11. In tal modo, l’ 11 è la giustizia, mentre l’ 8 diventa la forza, la potenza (che, sarà un caso, ma è proprio il nome della città…). Tra l’altro, 5 e 3 possono anche rappresentare la quinta e la terza lettera dell’alfabeto: EC. Elisa Claps?


– La croce rovesciata che compare sul muro della Chiesa. Non è una torre, come erroneamente espresso nel corso di una puntata della trasmissione. E’ semplicemente una croce rovesciata, il principale (contro)simbolo satanico, esprimibile anche col triangolo (3) con la punta in basso.

Teorema fantasioso, vero? Eppure dotato di una certa coerenza interna. Alcuni deliri lo sono. Fatto è che organizzai una bella letterina per la redazione con tutti questi elementi presentandomi come un collaboratore della cattedra di Criminologia di una Università (cosa che era vera) e attesi la puntata seguente della trasmissione. Con mia grande soddisfazione e una certa inquietudine, la mia analisi fu presa sul serio al punto che se ne fece una veloce ricostruzione e fui costretto a riscrivere alla redazione per rivelare il mio gioco (non prima di aver, però, concesso anche un’intervista ad un magazine online lucano col quale continuai a recitare la parte).


Ora, però, sono confuso. Non so più se la mia ricostruzione sia vera o falsa, se descriva realmente la contorta mole di messaggi esoterici pensata da qualcuno, oppure se si tratta solo di una burla messa in atto per confermare quello che dissi in quel forum, cioè che, dati una serie di elementi a caso, ne possiamo dedurre una narrazione coerente, per quanto infalsificabile, come un delirio paranoideo. Nel primo caso, vorrebbe dire che sono realmente un demonio. A pensarci bene, anche nel secondo.


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